Brindisi, 15/12/2005
Polizia di Stato: Operazione “Watermelon”
Ha avuto inizio questa mattina una fra le più grosse operazioni di Polizia di carattere internazionale che ha sgominato una articolata organizzazione criminale stabilmente dedita al traffico di esseri umani ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina soprattutto di origine curda-irachena. Arresti vengono eseguiti dalla Squadra Mobile della Questura di Brindisi, dalla Polizia di Frontiera e dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato in varie regioni d’Italia nonché in vari Paesi dell’U.E. L’indagine ha accertato l’esistenza di un sodalizio criminale che ha introdotto illegalmente in Italia centinaia di clandestini, favorendone il successivo transito verso Paesi dell’Unione Europea, in special modo Francia, Inghilterra, Germania e Grecia.
Circa 20 le ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP del Tribunale di Brindisi, Dott.ssa Simona Panzera, su richiesta del Sost. Proc. Dott. Antonio Negro.
L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi viene eseguita, oltre che dalla Squadra Mobile di Brindisi, anche dalle Squadre Mobili di Roma, Trento, Como e Bolzano. Proseguono inoltre le ricerche di altri catturandi anche grazie l’intervento di personale specializzato della Polizia Scientifica che vede l’utilizzo di innovative metodologie di localizzazione.
Era localizzata nella capitale la cellula organizzativa che determina va l’ingresso illegale nel territorio italiano ed in altri paesi europei degli immigrati clandestini di etnia curda-irachena, fornendo ad essi tutto il supporto logistico necessario e lucrando considerevoli somme dalla illecita attività. L’operazione, fra le prime di carattere internazionale, ha visto il coinvolgimento delle Polizie di Francia, Gran Bretagna, Germania e Grecia che stanno partecipando fattivamente alla cattura di alcuni esponenti del sodalizio criminale.
L’intera indagine, per il suo carattere transnazionale, è stata seguita dagli organismi giudiziari europei
(EUROJUST) che hanno assunto il ruolo di coordinamento fra le magistrature dei paesi interessati.
L ‘indagine condotta dalla Squadra Mobile di Brindisi e dalla Polizia di Frontiera, coordinata dalla locale Procura, ha quantificato in milioni di euro il giro di affari che l’organizzazione lucrava dal traffico di esseri umani, infatti, per ogni cittadino extracomunitario fatto giungere in Italia, veniva richiesta una somma variabile a seconda del mezzo utilizzato e dei tragitti scelti per i diversi spostamenti, comunque mai inferiore a 1.000,00- 2000,00 Euro. Per la maggior parte dei cittadini che dall’Iraq intendevano raggiungere l’Europa, non disponendo essi materialmente del denaro necessario, erano i loro parenti, già presenti in paesi dell’U.E., a contattare membri dell’organizzazione e a versare nelle loro casse quanto dovuto per il viaggio illegale. Si è accertato che gli spostamenti dei clandestini avvenivano solo dopo che parallelamente si era verificato il passaggio di denaro.
La complessa attività investigativa ha individuato in maniera chiara tutte le fasi di svolgimento che l’organizzazione criminale smantellata attuava per favorire l’ingresso di cittadini extracomunitari. Si è appurato che i viaggi venivano stabiliti dl volta in volta in relazione al rischio di essere intercettati dalla varie Polizie Europee, nonché in ordine alla disponibilità economica dei soggetti interessati. I clandestini venivano fatti giungere sul territorio nazionale principalmente seguendo le rotte marittime, con l’impiego di camion -- all’intero dei quali venivano stipati- – trasbordati sulle navi in servizio di linea Grecia-Italia. In alcuni casi la portata del fenomeno dell’esodo del popolo “curdo” con la necessità di sfuggire a un territorio ostile, ha fatto si che molti cittadini si siano affidati a individui privi di coscienza, che pur di lucrare, non hanno avuto scrupoli ad organizzare viaggi a bordo di gommoni o di fatiscenti. Gli extracomunitari venivano convogliati a Roma ove componenti del sodalizio criminale provvedevano a smistarli per tutta l’Europa. Analoghe risultanze investigative sono emerse nell’ambito di una parallela indagine condotta dalla Questura di Trento che hanno determinato l’emissione, e la contestuale esecuzione, di circa 30ordini di custodia cautelare a carico di soggetti coinvolti nella medesima organizzazione criminale, dando ulteriore conferma di quanto emerso, in particolar modo circa le modalità di trasferimento dei clandestini dal confine italiano.
COMUNICATO STAMPA QUESTURA DI BRINDISI – SQUADRA MOBILE
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