Brindisi, 28/12/2005
Commissariamento porto Ta: interviene il Sindaco Mennitti
“Essendo il sindaco di una città portuale, avviandosi fra qualche giorno l’anno nel corso del quale scadrà anche il mandato per Brindisi, ritengo di avere titolo ad interloquire nella vertenza in atto a Taranto dopo la nomina di Luigi Lo Buono a commissario dell’Autorità Portuale“. Ha esordito così il Sindaco di Brindisi Domenico Mennitti, che vorrebbe cogliere l’occasione per conoscere quali regole presiedono a tali nomine, la cui rilevanza rispetto allo sviluppo hanno assunto proporzioni vastissime, specie ora che le risorse dell’Unione Europea hanno i porti come destinatari privilegiati.
“Non mi è chiara - riprende Mennitti – la ragione della protesta del presidente della Provincia di Taranto e neppure quella che alimenta il risentimento del capo del governo regionale Vendola. La ragione, che entrambi non hanno il coraggio di dichiarare apertamente, è che Lo Buono è di destra. E Vendola, che ha ancora il pudore di arrossire quando il pretesto è insostenibile, tenta di nascondere la vergogna dietro l’impugnazione della nomina di Mariani a Bari. Per ragioni di forma – precisa subito – perché il personaggio, notoriamente candidato di D’Alema e perciò di sinistra, a lui è gradito.
Se la regola è soltanto l’appartenenza politica, mi risulta impossibile solidarizzare con Florido, con Vendola e con chiunque altro dovesse muovere lancia in resa contro Lo Buono. Lo dico non solo perché, quando la polemica si pone in termini di schieramento, ognuno sta dove sta; ma soprattutto perché per incarichi di questa natura il criterio più valido è quello della competenza. Lo Buono su questo fronte dovrà mostrare quello che vale, ma è il presidente della Fiera del Levante, ente che sinora ha gestito le vicende del Corridoio 8 e penso non si possa sostenere aprioristicamente che egli sia privo di professionalità adeguata.
Lo Buono non piace perché è di destra, ma se questo è un criterio, andrebbe ricordato che la città jonica ha di recente eletto un sindaco di destra. Posta così, la storia sarebbe infinita. E ipocrita. E soprattutto sempre la stessa: ci si scandalizza per gli altri e si chiudono gli occhi per se stessi. Francamente è una brutta storia”.
Domenico Mennitti
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