Brindisi, 17/01/2006

Crisi industriale: CNA e Confindustria puntano il dito contro le Amministrazioni

Presso la sede di Confindustria Brindisi si è tenuto un incontro tra Presidenti e Consigli Direttivi delle Sezioni delle imprese metalmeccaniche, elettriche ed elettrostrumentali e delle imprese edili di Assindustria e CNA, per un esame congiunto dello stato in cui si trovano tali importanti settori della industria locale.
E’ stato da tutti condiviso uno scenario di gravissima crisi dell’intero comparto industriale, che già evidenzia preoccupanti segnali di tensione occupazionale, con chiusure aziendali, aumento del ricorso alla cassa integrazione, mobilità e licenziamenti.
Purtroppo tale situazione a breve termine tende ad aggravarsi ulteriormente, con inevitabili effetti devastanti sull’occupazione del territorio e con prevedibili momenti di disagio sociale.
E’ convincimento di tutti gli imprenditori che la gravità della situazione - e pertanto la inderogabile urgenza di attivare ogni possibile azione di contenimento della stessa - non sia valutata adeguatamente dai rappresentanti delle Istituzioni locali.
Al di là degli ipotizzati futuribili progetti della economia del nostro territorio, è incomprensibile e genera sconcerto ed esasperazione fra gli imprenditori, il grave ritardo – ormai completati da mesi i lavori del gruppo misto tecnico – nella sottoscrizione delle convenzioni con le società produttrici di energia elettrica e nell’iter autorizzativo di importanti investimenti in tale comparto, oltretutto finalizzati in gran parte a miglioramenti ambientali.
Appare evidente che ogni possibilità di investimento industriale nel nostro territorio trova nel suo percorso difficoltà, che a volte vengono rese “insormontabili”, con ripercussioni negative a livello nazionale ed internazionale sulla convenienza di localizzare a Brindisi nuovi investimenti.
Per le aziende già insediate nella zona industriale di Brindisi è divenuto impossibile realizzare ampliamenti e adeguamenti strutturali per la difficoltà di attuare le procedure per i piani di caratterizzazione ed è molto difficile ottenere licenze edilizie per nuovi investimenti, che peraltro non hanno neppure alcuna corsia preferenziale nell’iter delle pratiche.
La “zona industriale” presenta rilevanti segnali di degrado, che rendono vieppiù problematica qualsiasi strategia di attrazione di investimenti.
Se le Istituzioni locali ritengono che l’industria ed il reddito che essa produce siano un apparato da smantellare, in funzione di percorsi economici alternativi tutti da costruire, almeno lo dicano chiaramente una volta per tutte, è stato sottolineato dai partecipanti alla riunione.
In esito alla stessa, è stato deciso di convocare per lunedì 23 gennaio p.v. alle ore 16.00, le Segreterie Provinciali dei settori interessati (Chimico, Metalmeccanico, Edile e Servizi) per un’analisi dettagliata della crisi, diventata ormai quasi irreversibile, e per programmare in tempi rapidi iniziative comuni.

COMUNMICATO STAMPA CONGIUNTO CNA BRINDISI, CONFINDUSTRIA BRINDISI