Brindisi, 23/01/2006
Mennitti: "la nomina di un commissario ad acta non troverebbe giustificazione”.
Il Sindaco Domenico Mennitti ha tenuto stamani una conferenza stampa in relazione alle questioni attinenti la presenza di centrali elettriche nel territorio brindisino e la complessa vicenda legata al rigassificatore.
“Ho ritenuto opportuno informare i cittadini – ha affermato Mennitti – alla vigilia di un Consiglio dei Ministri durante il quale si parlerà dell’emergenza-gas determinata dai tagli di fornitura di tale combustibile dalla Russia all’Italia.
Di Brindisi non si fa riferimento, ma più di qualcuno continua a sostenere che domani potrebbe essere affrontato anche il ‘nodo-Brindisi’, con la possibile nomina di un commissario ad acta per il rigassificatore.
Certo, si tratta di una semplice ipotesi, ma è bene ribadire a chiare lettere che Brindisi sta già fornendo il suo sostanzioso contributo alla produzione energetica nazionale attraverso ben tre centrali termoelettriche ed un utilizzo massiccio di carbone”.
Quanto al rigassificatore, in particolare, il primo cittadino ha ripercorso gli ultimi passaggi di questa intricata vicenda, a partire dalla riapertura di un dialogo con il Governo italiano e con quello inglese attraverso l’Ambasciatore in Italia. Incontri durante i quali è stato ribadito a chiare lettere che non spetta agli enti locali brindisini indicare una possibile soluzione alternativa rispetto a quella prospettata inizialmente dalla Brindisi LNG in riferimento alla possibile localizzazione dell’impianto.
“Non è un mistero che 190 dei 200 rigassificatori del mondo – ha aggiunto Mennitti – siano off-shore e quindi privi di qualsiasi impatto sui porti e sulle città. A Brindisi, invece, vogliono realizzarlo nel porto ed a stretto contatto con impianti industriali ad elevato rischio di incidente. Mi chiedo, ad esempio, cosa sarebbe potuto accadere se quando esplose il P2T del petrolchimico ci fosse stato un rigassificatore a Capo Bianco. Faccio rilevare, inoltre, che in altri casi, a partire da Livorno, sono state seguite delle procedure molto più rigorose, garantendo il rispetto per l’ambiente e sinanche l’assenza di impatto visivo. Ed a ciò si aggiunga che il gas sarà utilizzato in loco, a differenza di ciò che avverrebbe a Brindisi”.
Mennitti, poi, ha fatto riferimento anche ai problemi che la città di Brindisi deve fronteggiare proprio per la presenza degli impianti di produzione energetica e per quelli che deriverebbero da un rigassificatore.
“Sulla base della convenzione del 1996 – ha aggiunto – la centrale di Cerano avrebbe dovuto marciare almeno in parte a gas ed invece si registrano delle gravi inadempienze. La centrale di Costa Morena avrebbe dovuto chiudere i battenti ormai da tempo ed invece continua a marciare con due gruppi. Per effetto di tale spropositato utilizzo di carbone, il porto fa registrare un pessimo indice di apertura ai mercati. Significa, in sostanza, che ai flussi di entrata di merci non ne corrispondono altrettanti di merci in uscita. Una situazione determinata proprio dalla grande attenzione riservata esclusivamente alla movimentazione di combustibili”.
Tornando alla possibile nomina di un commissario, Mennitti ha ribadito che tale decisione potrebbe scaturire da eventuali inadempienze nell’ambito dell’iter autorizzativo. “Noi non abbiamo ricevuto alcuna richiesta di autorizzazione da parte della Brindisi LNG e, di conseguenza, non abbiamo negato nulla. Ecco perché siamo convinti che la nomina di un commissario ad acta non troverebbe alcuna giustificazione”.
COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BRINDISI
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