Bari, 30/01/2006
Polveri sottili: le precisazioni di Enel
La stampa di oggi riferisce che la Provincia di Brindisi ha avviato un’indagine sulle cause dell’inquinamento da polveri sottili.
Ma mentre si dà notizia della necessità di scoprire le cause dell’inquinamento, dall’altro lato si indica già il responsabile riferendo i dati del PM1O registrati a Torchiarolo come se fossero da mettere in relazione alle polveri di carbone della centrale Enel di Cerano.
Così facendo si ignorano volutamente i fatti da Enel più volte segnalati.
E cioè:
- la polvere di carbone non ha a che fare con le polveri sottili (PM10);
- le polveri sottili sono, infatti, la somma di tutte le immissioni, cioè di tutte le polveri che cadono al suolo e che rinvengono: dal traffico urbano, dal riscaldamento domestico, dalla zona industriale di Brindisi, dalle altre centrali termoelettriche in esercizio su Brindisi, dalle attività agricole, stradali, nonché dai venti intensi che trascino polveri provenienti anche da territori fuori dal contesto nazionale, fenomeno che si accentua nelle giornate particolarmente ventose;
- si ignora il dato che il monitoraggio a bocca di camino della Centrale “Federico II” è costante e che le sue emissioni, ufficialmente controllate, non hanno mai superato i livelli consentiti dalle vigenti leggi;
- il monitoraggio effettuato nei centri abitati avviene con capannine comunali, provinciali e dell’ARPA i cui dati, forniti dalla Provincia alla stampa, non sono mai stati notificati ad Enel;
- non esiste alcuna correlazione fra i dati che Enel fornisce in tempo reale a Comuni, Provincia, ARPA e quelli delle capannine delle amministrazioni pubbliche;
- l’incidenza delle emissioni registrate al camino verso le misure di PM10 al suolo è inferiore di 10 mila volte quello effettivamente misurato. Ciò significa che la responsabilità della Centrale nella diffusione delle polveri sottili non solo non è esclusiva, ma del tutto marginale;
- ciò è stato già ampiamente documentato da analisi fatte fare da Enel a enti terzi specializzati con un piano di monitoraggio delle emissioni ai camini delle proprie centrali;
- tale piano nazionale, dal costo di un milione di euro, è in corso anche presso la Centrale “Federico II” con un monitoraggio preciso e dettagliato;
- i superamenti citati, comunque, si riferiscono a dati “orari”. La legge dice, invece, che per essere tali i dati devono essere “giornalieri”;
- viola la legge chi supera le medie giornaliere 35 volte in un anno;
- i superamenti registrati nella postazione di Torchiarolo nel 2005 sono stati n. 9, di cui n. 6 registrati sottovento, cioè, quando almeno una rilevazione bioraria ha superato il valore di 50 microgrammi per metrocubo con venti compresi nel cono di influenza della postazione in questione rispetto alla ciminiera di centrale;
- va ricordato che: l’altezza del camino della Centrale “Federico II” (mt. 200), la particolare ventosità del sito, la scarsità di nebbia, sono condizioni climatiche ottimali e che l’effetto disperdente al camino crea ricadute al suolo lontanissime e comunque di entità minime, stante la notevole diluizione intervenuta;
- va sempre tenuto presente che tutte le procedure di controllo cui Enel fa riferimento, sono tutte documentate e notificate alle Autorità di controllo preposte.
Ci auguriamo che prima di trarre conclusioni affrettate ricorrendo a luoghi comuni ci riferisca a dati tecnici certificati.
Enel, nel confermare la grande attenzione che pone nel gestire i propri impianti, nel pieno e rigoroso rispetto dell’ambiente e delle leggi che lo tutelano, esprime compiacimento per l’iniziativa assunta dall’Amministrazione Provinciale di Brindisi, nella certezza che quanto da sempre affermato non potrà che trovare il dovuto riscontro.
COMUNICATO STAMPA ENEL
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