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Bari, Treno della memoria. Il bilancio parla di 33.000 visite



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Bari, 16/02/2006

Treno della memoria. Il bilancio parla di 33.000 visite

Studenti, famiglie, giovani, anziani, sono stati più di 33mila i visitatori del Treno della memoria, nelle stazioni dei sei capoluoghi di provincia, per il 40% cittadini giunti spontaneamente, al di fuori di qualsiasi percorso scolastico e neanche tutti pugliesi. Sono venuti anche dalle regioni vicine: Basilicata, Campania, Molise.
“Mai più” è un “obiettivo raggiunto”, oltre le attese: in 15mila non hanno avuto la possibilità di accedere ai vagoni, per le code e l’affollamento, quanti gli organizzatori preventivavano in totale per la riuscita del progetto. “La larghissima adesione conforta gli sforzi di tutti: Regione, Teca del Mediterraneo, Ufficio scolastico regionale, Trenitalia” ha detto il presidente Consiglio regionale, Pietro Pepe, nel proporre in una conferenza stampa il bilancio della prima fase, da novembre ai primi di febbraio.
“Raramente una sinergia è stata così efficace – ha osservato il presidente, presente col vice Luciano Mineo – e questo ci fa ben sperare sulla finalità primaria, legata ad una grande parola magica: l’educazione. Volevamo spingere i ragazzi a porsi domande, ad interrogare ed interrogarsi sempre di più, stimolare l’ansia di sapere, di conoscere: l’interesse dimostrato ci suggerisce di rivedere il giudizio sulla disponibilità alla partecipazione delle giovani generazioni, se i temi sono importanti e posti correttamente”.
“L’85% dei visitatori erano persone al di sotto dei 50 anni, che non hanno avuto esperienza della guerra e delle sue conseguenze immediate”, ha fatto presente l’assessore regionale Silvia Godelli. Di questi, “il 60% è costituito da giovani e giovanissimi, il futuro della società, proprio quelli che volevamo raggiungere con la nostra proposta di crescita civile e culturale. I dati confermano che avevamo visto giusto”.
”Siamo strati anche bravi a non lanciare messaggi di divisione – ha detto ancora il presidente Pepe – a tenere in piedi una grande unità culturale. Ho collegato al giorno della memoria quello del ricordo, il 10 febbraio, sono iniziative che lanciano lo stesso messaggio: mai più”.
Silvia Godelli ha ringraziato Trenitalia per la collaborazione e il “grande slancio” di tutto il personale, determinante per la realizzazione di un progetto “dall’esito così esaltante”. Il treno merci e la sosta sui binari, ha ricordato, “riproponevano l’idea della partenza verso il nulla, di grande significato simbolico e di grande coinvolgimento”.
La seconda fase culminerà nel viaggio in treno ad Auschwitz di una delegazione di oltre 500 studenti pugliesi, iniziativa che richiede un impegno finanziario superiore a quello che la Regione può sopportare da sola. Si attende il concorso delle amministrazioni provinciali e si sollecitano risposte urgenti, per le ovvie esigenze logistiche.
“Mai Più” non resterà un evento straordinario, “si pensa di dare continuità negli anni a venire ad un momento di riflessione comune” ha anticipato l’assessoreGodelli. Due, intanto, le sue proposte per il 2007: una pubblicazione sui luoghi della memoria in Puglia e la raccolta dei messaggi lasciati all’uscita dall’ultimo carro merci, per “dare voce ai bambini e ragazzi che hanno depositato centinaia, forse migliaia di bigliettini, materiale che va analizzato secondo precise tipologie interpretative e reso fruibile nel rispetto dell’età e della spontaneità delle loro reazioni”.
La disponibilità a collaborare agli ulteriori progetti è stata confermata da Felicia Positò, per l’Ufficio scolastico regionale: “la scuola - ha notato - riprende così un ruolo di ricerca”. Il prof. Vito Antonio Lezzi, direttore dell’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo, ha annunciato la prossima uscita di uno studio sui pugliesi sacrificati alle Ardeatine”.


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