Roma, 23/02/2006
L'On. Carbonella litiga alla camera sui contributi agricoli
Di seguito il testo dell’intervento alla Camera dell’On. Giovanni Carbonella in materia di agricoltura agroindustria e pesca. Di seguito il testo integrale
Giovanni Carbonella:
Signor Presidente, onorevoli colleghi, più volte nel corso della legislatura abbiamo esortato il Governo ad assumere adeguati provvedimenti per rilanciare importanti settori della vita economica del Paese. Siamo sempre stati consapevoli, infatti, che in assenza di tali misure la crisi avrebbe devastato interi comparti produttivi colpendo, inoltre, in modo grave,importanti aree del Paese con particolare riferimento al Mezzogiorno. Il quadro generale del paese, da questo punto di vista,presenta infatti una desolante quanto drammatica situazione economica, una preoccupante condizione sociale, un profondo e forse irreversibile processo di sfiducia, che accomuna milioni di italiani di qualsivoglia strato sociale. Il modo confuso e pasticciato con cui il Governo è andato avanti, ha determinato grave nocumento non solo alle fasce più deboli del paese, ma ad interi settori della popolazione che, prima,non avvertivano in maniera così cogente i morsi di una crisi che, via via, è divenuta sempre più cruenta ed avvolgente. Con questo scellerato metodo di governo possiamo dire che le vere priorità sono divenute un optional, recuperare una tantum, giusto per mascherarne altre, i cui beneficiari non risiedevano certamente nelle fasce prima richiamate.
Sappiamo bene, infatti, come sono stati utilizzati i primi anni di legislatura, quali sono stati i provvedimenti adottati e nell’interesse di chi sono stati assunti. Non vale certo la pena di elencarli; il popolo italiano li conosce bene se non altro per averli vissuti in prima persona e soprattutto pagati sulla propria pelle. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il decreto-legge al nostro esame riguarda il settore dell’agricoltura, settore importante i cui operatori chiedono da molto tempo, interventi radicali per un suo effettivo rilancio in termini di modernizzazione, sviluppo economico, produttivo ed occupazionale. Il Governo,totalmente insensibile alle giuste e sacrosante richieste delle organizzazioni agricole, invece di affrontare i problemi e rispondere alle aspettative, è venuto meno ad impegni solennemente assunti nel corso di questi anni, rinviando ogni decisione, salvo adottare poi, misure tampone che non hanno certo risposto in modo ottimale alla grave crisi strutturale che ha colpito l’ortofrutta, il settore vinicolo, i cereali e la zootecnia. I redditi degli agricoltori,signor Presidente, si riducono, diminuiscono i prezzi dei prodotti sui campi,crescono i costi per i produttori.
Si dimezzano le giornate lavorative,raddoppiano le calamità naturali.E’ crisi sempre più crisi e mancano sostegni sostanziali,interventi e risorse,che pure il Governo si era impegnato a mettere a disposizione per rilanciare l’agricoltura italiana che,ostinatamente e caparbiamente,i nostri operatori vogliono salvare.Il tempo è scaduto!A chi ama la terra e da essa trae il proprio sostentamento questo Governo non ha dato certezze ma solo illusioni,promesse e mostrato grande insensibilità.L’unica volta che si è occupato,in questa legislatura,dei lavoratori agricoli,e ricordo che questo è un comparto dove il lavoro è duro e pesante-lo ha fatto per ridurre i trattamenti speciali di disoccupazione per quelli che in agricoltura si chiamano i “centunisti” ed i “centocinquantunisti”, parificandoli a tutti i trattamenti di di disoccupazione al 40 per cento.Faccio presente ai colleghiche l’indennità di disoccupazione in agricoltura è un salario differito:si aggiunge al salario percepito nelle giornate di lavoro.Nelle campagne non ci si reca tutti i giorni o per tutti i mesi dell’anno.Su quasi un milione di lavoratori agricoli,settecento percepiscono l’indennità di disoccupazione necessaria a coprire ,in termini di salario,i giorni in cui si resta a casa per la eventuale crisi per la pioggia o per il mancato raccolto!Questa è la dimostrazione di una grande sensibilità nei confronti di un settore importante,soprattutto per il Mezzogiorno(applausi dei deputati della Margherita,Dl-L’Ulivo…). Per questo motivo,perderete le elezioni! Per questa vostra ignavia,per questa vostra insensibilità mostrata nei confronti dei lavoratori agricoli che hanno fatto la storia di questo paese e hanno dato lustro all’economia.
Sandro del mastro delle vedove: Stai zitto!
Giovanni Carbonella: ridete,mentre c’e’ gente che piange e che soffre e ne pagherete le conseguenze il 9 aprile.
Sandro del Mastro delle vedove: Cretino!
Giovanni Carbonella: Signor Presidente, basta questo atteggiamento per dimostrare chi sta dalla parte del popolo e chi, invece, sta comodamente agiato, perché è profumatamente pagato da chi poi li vuole rappresentare. (Applausi da parte dei deputati dei gruppi della Margherita,Dl-L’Ulivo e dei Democratici di sinistra)!
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