Brindisi, 24/02/2006
Dipietrangelo: "raccordo ferroviario: senza progetti si perdono i finanziamenti".
L’annuncio della sottoscrizione dell’Accordo di Programma tra Ministero delle Infrastrutture, Regione Puglia ed enti brindisini (Provincia, Comune, Autorità Portuale e Consorzio SISRI) per il cofinanziamento del progetto di “Nuovo raccordo ferroviario tra la zona retroportuale ed il parco merci di Tuturano” non può che essere salutata con soddisfazione.
La convergenza delle volontà di governi di “colore politico” diverso, peraltro, evidenzia ulteriormente l’importanza di un’opera pubblica fondamentale per accrescere la competitività del polo logistico di Brindisi.
Per amore e per orgoglio di verità va detto che tale opera fu pensata dalla vecchia amministrazione comunale di centrosinistra e poi fu inserita nel PIT n° 7.
Faceva parte di quelle opere progettate per una città dallo sviluppo sostenibile ed orientato alla valorizzazione delle infrastrutture e della logistica. A questo proposito ribadisco la perplessità sulla costituzione della società “Città d’Acqua” che appare una scatola vuota ed uno strumento indefinito (è una società di trasformazione urbana?, è una società di gestione?, è un’altra sovrastruttura che si aggiunge a quelle società che Mennitti, nella sua campagna elettorale e nel programma di governo della città, aveva promesso di chiudere e che invece ha mantenuto?)
La circostanza della sottoscrizione dell’Accordo in questione, però, non deve servire ad occultare il vero rischio a cui andiamo incontro nei prossimi mesi: il progetto di “Nuovo raccordo ferroviario”, infatti, in quanto finanziato dalla regione Puglia con le risorse comunitarie del POR 2000 – 2006 nell’ambito del PIT n° 7, dovrà necessariamente essere appaltato entro il 31 dicembre 2006 pena la perdita dei relativi finanziamenti.
Questa sciagurata evenienza sembra essere piuttosto probabile se, a tutt’oggi, il Comune di Brindisi non dispone di alcuna progettazione non solo a livello “esecutivo”, ma nemmeno “definitivo” tenendo conto, tra l’altro che, si tratta di opere che hanno bisogno della Valutazione di Impatto Ambientale.
Le responsabilità dell’amministrazione Mennitti, da questo punto di vista, sono palesi e si vanno ad aggiungere, da un lato, alla infelice gestione commissariale e, dall’altro, ai colpevoli ritardi con cui la vecchia amministrazione regionale ha avviato le procedure per l’attuazione e la gestione dei Programmi Integrati Territoriali e Settoriali.
Il disimpegno delle risorse destinate alle vie di corsa di Costa Morena ha consentito al comune di recuperare i fondi per il co-finanziamento e per l’integrazione necessaria a coprire i maggiori oneri del “Nuovo raccordo ferroviario”. Proprio quelle vie di corsa di cui tanto si è parlato e su cui si è indagato sono state finalmente eliminate. Resta da verificare che fine farà l’aggiudicazione dell’appalto che fu espletato per la loro realizzazione!
Il periodo a disposizione dei tecnici per la redazione delle necessarie progettualità è davvero limitato. Pertanto occorre dar luogo ad una corsa contro il tempo: l’auspicio è che la giunta Mennitti sia in grado di attribuire alle strutture competenti i mezzi adeguati per fronteggiare l’emergenza, registrando un’inversione di tendenza rispetto a quanto avvenuto in questi due anni in cui si sono accumulati colpevoli ritardi che non si superano né con i comunicati stampa né con l’enfasi che si tenta di dare all’idea di Città d’Acqua
COMUNICATO STAMPA CARMINE DIPIETRANGELO - SEGRETERIA REGIONALE DS
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