Brindisi, 03/03/2006
L'On. Carbonella sulla crisi OAN
L’ennesimo grido di allarme, lanciato dalla RSU di O.A.N., rafforza quanto da tempo, a tutti i livelli, mi sono sforzato di denunciare con interrogazioni, Question-Time ed interventi svolti alla Camera dei Deputati, per evitare la chiusura del sito produttivo di Brindisi e la conseguente perdita di posti di lavoro.
Vero è che Finmeccanica, proprio a Brindisi, ha recentemente firmato con la Regione Puglia, l’Accordo Quadro in cui Brindisi, per il settore aeronautico, viene considerato area strategica su cui sviluppare importanti progetti, che dovrebbero creare una prospettiva potenzialmente di grande rilievo.
E’ un passaggio questo di notevole valore che non può essere in alcun modo sottovalutato e che merita ogni nostra positiva considerazione.
E, tuttavia, se questo accordo vogliamo che si trasformi in una grande opportunità vi è la necessità per un verso che il nostro sistema imprenditoriale punti in alto e non si accontenti solo di svolgere attività di fabbricazione o di ingegneria di supporto.
E’ necessario realizzare il ciclo completo, partendo dalla ricerca e dell’utilizzo dei nuovi materiali, alla progettazione, alle manutenzioni, fino ai trattamenti superficiali, senza dimenticare la logistica, l’avionica e un comune linguaggio dei software, in uno alla difesa ed alla crescita di tutte le attività già esistenti sul territorio.
L’altra discriminante si fonda sul ruolo di Finmeccanica a Brindisi e sulla difesa dei punti di eccellenza, Avio, Agusta, e, principalmente oggi, O.A.N. il cui incerto destino mal si concilia con gli intenti sopra esposti.
Infine, ma non certamente secondario, il ruolo di Salver, Gse e di tutte le altre aziende aeronautiche che possono e devono svolgere un ruolo di primo piano se vogliamo concretamente sviluppare un settore determinante per il nostro territorio.
on. Giovanni Carbonella
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