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Brindisi, Svolto convegno: Mediterraneo e Balcani, una storia comune



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Brindisi, 03/03/2006

Svolto convegno: Mediterraneo e Balcani, una storia comune

Mediterraneo e Balcani: una storia comune.
Se ne è discusso in un convegno internazionale svoltosi oggi presso la Cittadella della Ricerca di Brindisi alla presenza di autorevoli rappresentanti istituzionali e culturali del territorio pugliese, nazionale e del Mediterraneo. Tra i lavori di apertura, moderati da Giuseppe Acierno, capo di Gabinetto della Provincia di Brindisi, gli interventi del presidente della Provincia Michele Errico, del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, dell’assessore regionale al Mediterraneo Silvia Godelli, dei presidenti delle province di Lecce e Taranto, rispettivamente Giovanni pellegrino e Giovanni Florido, del presidente della Camera di Commercio di Brindisi Salvatore Tomaselli, dei rettori delle Università di Lecce e Bari, Oronzo Limone e Giovanni Girone, e del direttore generale dell’Unimed (Unione delle Università del Mediterraneo) Franco Rizzi.

“Brindisi – ha dichiarato Michele Errico, presidente della Provincia di Brindisi- si candida ad essere una piattaforma di idee, dove la conoscenza dei Paesi che insistono nel bacino del Mediterraneo è fondamentale per far crescere le comunità, sia le nostre che le loro, in una condizione di reciprocità continua. La politica di prossimità, che l’Europa ha posto in essere in relazione a questi, oggi agevola tali rapporti. Brindisi, per la sua storia, per quello che ha realizzato e per quello che vuole diventare, è il punto cardine di un progetto che vede la Puglia, il Meridione e l’Italia tutta in contatto con la natura più intima di questi Paesi”.

Le nuove frontiere del Mediterraneo rappresentano certamente un ponte dove la conoscenza e la comunicazione sono al servizio della politica, dell’economia e della cultura. “Per noi il Mediterraneo è questo – ha dichiarato Giuseppe Acierno, capo di gabinetto della Provincia di Brindisi. Una formidabile rappresentazione un’immagine, un’icona di volta in volta descritta come la culla delle nostre idee politiche moderne, un terreno di confronto secolare, un’area di meticciato dei popoli, un groviglio di frontiere, un mare di incomprensioni e malintesi, una zona di traversata e di scambi. Vogliamo, quindi, che questo Salento non sia solo una piattaforma logistica ma sia una terra che aiuti gli uomini di cultura e di fede di queste regioni in conflitto”.
Il convegno è stato anche occasione per presentare l’istituto Internazionale per il Mediterraneo e i Balcani che sarà realizzato, a breve, proprio all’interno della Cittadella della Ricerca, in sinergia con la nuova facoltà universitaria di Scienze politiche. L’Istituto è un organismo no profit, indipendente e apartitico, volto a diffondere valori, idee e conoscenze strategiche sulle tendenze politiche, economiche, sociali e culturali dei Paesi del Mediterraneo e dei Balcani nella promozione di un dialogo comune.

“La Regione – ha dichiarato Silvia Godelli, assessore regionale per il Mediterraneo – punta ad un’integrazione di tutta l’area del Mediterraneo, sia dal punto di vista degli scambi culturali e della reciproca conoscenza, sia dell’iniziativa economica e dello sviluppo commerciale. L’istituto Internazionale per il Mediterraneo e i Balcani è il primo centro di questo tipo si costituisce con la compartecipazione di tutti i principali Enti locali dell’area Salento. Attraverso questo Istituto si potrà lavorare in modo molto approfondito non soltanto sui temi di ordine culturale ma anche su progettualità e certamente sia i Balcani che la sponda sud del Mediterraneo devono essere parte organica di queste progettualità. La Puglia può interfacciare i due mari e diventare attrice di questa integrazione di sviluppo che riguardi l’intera area. Per far questo è necessario un dialogo tra diverse culture, storie, esperienze e religioni, ma soprattutto è necessaria la cooperazione, ossia il lavorare insieme”.

Un lavoro che è già in atto e che vede tutto il territorio regionale interessato da questa nuova visione di insieme nell’ottica di un confronto su più livelli.
“Si tratta innanzitutto - ha dichiarato Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia - di fare sistema tra le numerose esperienze che già vi sono, come ad esempio quelle realizzate dagli atenei pugliesi che hanno costruito delle tele importantissime di relazioni tra le università balcaniche e di tutta l’area del mediterraneo. Si tratta oggi di dare vita ad una politica che debba avere l’ambizione di inserire nell’agenda europea l’integrazione della parte balcanica, e in questo noi possiamo essere protagonisti in quanto punto chiave della regione euro-adriatica. Ma la Puglia è anche importante per il ruolo che possiamo svolgere in tutto il Mediterraneo, un ruolo che ci può schiudere straordinarie prospettive economiche, civili e culturali. Possiamo essere portatori di una visione nuova nel rapporto tra Europa e Mediterraneo, tra Occidente ed Oriente, tra nord e sud del mondo”.

Tra i temi trattati nel corso degli interventi anche il difficile rapporto tra l’Occidente e l’Islam.
“E’ evidente – ha dichiarato Franco Rizzi, direttore generale dell’Unimed – l’esistenza di un inevitabile processo di osmosi tra Occidente e mondo musulmano, la cui accettazione relega in secondo piano se ce ne fosse ancora bisogno, l’utopia di esportare la democrazia, come i fatti dell’Iraq hanno dimostrato. Mi sembra altrettanto difficile immaginare che il potere nei Paesi arabi possa ritenere sufficiente, per l’instaurare la democrazia, l’espressione del voto elettorale senza accompagnarlo con altre riforme. E il malessere che si manifesta tra le popolazioni è evidente così come la capacità dell’Islam politico di recuperarlo”.

Il convegno internazionale continuerà domani, sabato 4 marzo, sul tema “I Balcani: stabilizzazione e integrazione europea”

COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BRINDISI


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