Brindisi, 04/03/2006
Grande successo per “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Ciccolella
Grande successo di pubblico per il primo spettacolo inserito nella mini rassegna teatrale patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Brindisi e realizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. Sul palcoscenico del Teatro Impero di Brindisi, la cui platea era piena in ogni ordine di posto, il Gruppo Mòtumus di Brindisi ha portato in scena “L’importanza di chiamarsi Ernesto”, tratto dall’omonimo testo di Oscar Wilde, per la regia di Maurizio Ciccolella. Una conferma della decisione dell’Assessorato alla Cultura di dare spazio alle risorse artistiche brindisine puntando su l’unica compagnia professionista della città.
Le scelte registiche di Maurizio Ciccolella hanno reso questa versione de “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di forte impatto comunicativo attraverso una riscrittura del testo e un’attenzione particolare ai bisogni e alle contraddizioni che muovevano l’agire e le parole dei personaggi. Il tutto reso magistralmente dall’interpretazione degli attori. Primo fra tutti lo stesso Maurizio Ciccolella che, oltre a curare la regia dello spettacolo, ha interpretato il ruolo di uno dei protagonisti, Algernon Moncrief, permettendo al pubblico in sala di apprezzare le sue qualità attoriali e la grande presenza scenica maturata sui grandi palchi italiani e d’Europa nel corso della sua carriera con registi del calibro di Luca Ronconi, Franco Zeffirelli, Giuseppe Patroni Griffi, Luigi Proietti e Peter Stein
Grandi ovazioni anche per l’attrice Sara Bevilacqua, che qui interpretava il doppio ruolo della dolce diciottenne Cecily Cardew e dell’autoritaria e vetusta Lady Bracknell, mettendo in mostra tutta la sua bravura nella capacità di entrare nei personaggi, di renderli spontanei e veri, alternando in breve tempo due ruoli così diversi tra loro. Stesso discorso per l’attore e ballerino Antonio Stella, che ha interpretato il ruolo di Jack Worthing, diplomato alla prestigiosa scuola Folkwang Hochschule di Essen in Germania e chiamato appositamente dal regista che cercava un professionista capace di dare quel valore aggiunto allo spettacolo. La presenza di Antonio Stella ha permesso, infatti, di costruire alcune scene altamente simboliche ed emozionanti, con atmosfere a metà strada tra il sogno e la realtà, dove la danza è diventata uno strumento di rappresentazione dell’inconscio del personaggio. Pur se alle loro prime esperienze teatrali, Yoko Patrizia Miali, Mina Perrone e Mariantonietta Brigante, hanno impressionato positivamente a conferma del valore del lavoro attuato dal regista.
“Sono molto soddisfatto – ha dichiarato Ciccolella – sia per l’opportunità che il Comune mi ha dato di esibirmi nella mia città sia per il risultato ottenuto in termini di presenze e di apprezzamenti. Ora l’obiettivo è quello di riuscire a portare questo spettacolo in altre realtà provinciali, prime fra tutte Lecce e Bari, che rispetto a noi hanno una maggiore tradizione nella promozione di opereteatrali caratterizzate da una forte connotazione di ricerca”.
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