Bari, 08/03/2006
Tutela ed uso della costa: la Giunta Regionale approva schema di ddl
La Giunta regionale ha approvato lo schema di ddl “ Disciplina della tutela e dell’uso della costa”.
Presupposto del provvedimento è l’effetto provocato dalla modifica dell’art.117 della Costituzione con la legge costituzionale 3/2001, grazie alla quale la Regione esercita oggi, sul demanio marittimo, potestà legislativa esclusiva, in quanto non espressamente riservata allo Stato.
La regione, attraverso una strategia programmatica di breve, medio e lungo periodo intende trasferire questa funzione amministrativa ai Comuni Costieri seguendo quest percorso:
• Breve periodo: con la proposta legislativa che, abrogando la l.r. n.25/99, detta norme di disciplina e regolamentari, mirate a salvaguardare e tutelare l’ambiente, a consentire l’accessibilità e la fruibilità a tutti dei beni del demanio marittimo e del mare territoriale, a semplificare l’azione amministrativa ed a integrare i diversi livelli della Pubblica Amministrazione;
• Nel medio termine, con il Piano Regionale delle Coste (PRC), da redigere, attribuendogli la valenza di strumento di disciplina delle attività e degli intereventi sulla costa.
• Il PRC, infatti, deve indicare lo stato della costa pugliese, le strutture ed infrastrutture esistenti, il grado di utilizzazione, quello di antropizzazione, i rischi geologici ed idrogeologici, i fenomeni di instabilità e di criticità in genere. Il PRC deve essere, per altro, corredato da Norme Tecniche di Attuazione, per restituire le certezze, sinora mancate, nella gestione del territorio costiero, nei processi e nelle procedure per il rilascio delle concessioni delle aree demaniali marittime.
• Nel lungo termine, con la costituzione dell’Osservatorio Regionale delle Coste, quale struttura permanente per il Controllo e la Gestione Integrata del Territorio Costiero.
Il testo approvato oggi dalla Giunta prende in esame l’azione regionale relativa al breve periodo.
La Legge regionale 25/99, la vigente norma sul demanio marittimo, obbliga tutti i Comuni costieri della Regione alla redazione del Piano Comunale delle Coste:l’insieme di tutti i Piani Comunali determina il Piano Regionale delle Coste. Due gli aspetti che l’approvazione pari al 50% circa del totale dei Piano Comunali. Da un lato quello che dovrebbe rappresentare uno strumento di tutela dell’ambiente costiero si è troppo spesso trasformato in uno strumento “commerciale”, finalizzato cioè al rilascio di concessioni demaniali marittime; d’altro canto considerando il Piano Regionale quale sommatoria dei Piani Comunali, manca la visione “ assieme” , determinando così interventi a “ macchia di leopardo”e, peggio, non in sintonia con le politiche ambientali e di salvaguardia che la Regione intende perseguire.
Da qui la necessità di “ribaltare il punto di vista”, partendo cioè dal momento programmatico -di esclusiva competenza della Regione- il PRC diviene momento di sintesi e detta norma alle quali i Piani Comunali devino attenersi.
D’altra parte, è sufficiente pensare alla realizzazione di opere del mare, come un porto o un riempimento che, se da un lato rispondono a precise esigenze di pianificazione comunale, dall’altro producono importanti effetti sia dal punto di vista ambientale che da quello socio economico sui Comuni limitrofi.
Il testo si articola in quattro titoli e 20 articoli.
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