Brindisi, 10/03/2006
Continua la lotta per il cambiamento e contro il rigassificatore
Il movimento delle associazioni e delle varie aggregazioni di cittadinanza attiva che si battono per una incisiva riforma dell’economia locale e conseguentemente contro la realizzazione del rigassificatore ripropone in questa fase della campagna elettorale le sue analisi, le sue domande e le sue linee di impegno sul piano sociale. E lo fa al di fuori di ogni logica di schieramento politico per portare avanti scelte e proposte che hanno aperto per Brindisi reali prospettive di cambiamento in alternativa alle fallimentari politiche del passato.
Va perciò ricordato che la domanda per un nuovo modello di sviluppo economico ed il rifiuto del rigassificatore traggono origine da un diffuso movimento di opinione che si era opposto alla politica delle passate gestioni delle amministrazioni locali e alle loro rovinose scelte tutte maturate (compresa quella del contestato impianto) in un clima segnato dal malaffare e da scandali oggetto di inchieste giudiziarie alcune delle quali sono ancora in corso. Un movimento che reclamava una svolta radicale che ha preso poi corpo con le elezioni amministrative del 2004 e con le decisioni dei rinnovati organi di governo degli enti locali venutesi a trovare in sintonia con i progetti di sviluppo della Regione Puglia anch’essa intanto rinnovata con l’elezione del Presidente Vendola. Un “mutamento di rotta” all’insegna del rilancio del porto, della collaborazione con i Paesi che si affacciano sulle rive del Mediterraneo orientale e con la promozione delle piccole e medie imprese, scelte queste accompagnate dall’impegno di rendere ambientalmente compatibili i grandi insediamenti industriali già esistenti. E’ stata quindi messa in cantiere una politica innovativa che implica l’assoluta inaccettabilità dell’insediamento del rigassificatore a Brindisi per la sua mastodontica invasività ambientale, per la gravità e la irreversibilità dei danni che arrecherebbe alla naturale vocazione commerciale e turistica del porto e per la sua estrema pericolosità.
Una pericolosità tragicamente confermata da incidenti e documentata da studi di non sospetta provenienza:fin dal grave incidente verificatosi nell’ottobre del lontano 1944 in un impianto di Gln a Cleveland (Ohio - Usa) dove vi furono 131 morti, 225 feriti, 79 case e 2 fabbriche distrutte; il rapporto preparato nel 1982 dal Pentagono (Usa) nel quale si affermava che in caso di fuoriuscita anche solo del 9% del carico di Gnl da una nave gasiera si formerebbe una nube stratificata destinata ad espandersi velocemente lungo la superficie dell’acqua fino alla distanza di 22 km col rischio di diventare una palla di fuoco; lo studio, contenuto nello stesso rapporto del Pentagono, secondo il quale nel caso di un incidente estremo ad una gasiera standard con un serbatoio di circa 125mila mc, si sprigionerebbe una energia distruttiva di enormi proporzioni; lo studio commissionato nel 2003 dalla città Oxnard (California) secondo il quale nel caso di incidenti a rigassificatori si può sprigionare una nube di gas per un raggio di 55 km con gravissime conseguenze; l’incidente in un impianto di liquefazione-rigassificazione in Algeria nel gennaio del 2004 con 25 morti e 80 feriti. Si tratta di pericoli non certo scongiurati dalle più moderne tecnologie che assumono da noi particolare rilevanza per il caso del rigassificatore in considerazione del fatto che la movimentazione e la rigassificazione di Gln avverrebbe nel porto, a ridosso della città, a stretto contatto con navi turistiche e commerciali e con impianti ad alto rischio di incidenti rilevanti. Ricordiamo inoltre l’incendio della nave gasiera “Valrosandra” avvenuto nell’aprile ‘90 al molo Montedison, dove solo grazie al grande coraggio dei vigili del fuoco di Brindisi fu sventato quel gravissimo pericolo, mettendo la situazione sotto controllo e portando la stessa nave lontano dal porto.
Il nuovo modello di sviluppo ed il “NO” al rigassificatore sono quindi una domanda di popolo ed una scelta qualificante delle amministrazioni locali che costituiscono la grande speranza di questa stagione politica. Una novità frutto di lunghe e dure lotte che va salvaguardata dai rischi di incomprensioni, strumentalizzazioni e fratture. Un incontro fecondo ed un progetto che va riempito di precisi e concreti contenuti col costante ricorso al metodo della partecipazione democratica per sconfiggere politiche che mortificano le autonomie locali e che privilegiano le ragioni del peggiore profitto in danno degli interessi generali.
Candidiamo perciò in questa campagna elettorale
la città di Brindisi e il suo territorio al riconoscimento della loro dignità, attraverso diverse iniziative pubbliche.
Chiederemo
inoltre a tutti i partiti la possibilità di incontrare i leader politici che verranno nella nostra città per esporre le ragioni del nostro impegno.
Proponiamo
alle Istituzioni locali e a tutte le forze politiche e sociali una grande manifestazione di popolo a sostegno del nuovo modello di sviluppo e contro il rigassificatore per il 29 Aprile 2006. Una manifestazione accompagnata da assemblee cittadine e di quartiere a Brindisi ed in tutti i comuni della provincia convocate per un confronto sui temi del nuovo sviluppo con l’intento di sollecitare indicazione e proposte.
COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
Italia Nostra, Lega Ambiente, WWF, Coldiretti–Terra Nostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, Forum per l’ambiente, la salute e lo sviluppo, Medicina Democratica, Cobas, Associazione Giuristi Cattolici, Comitato per la tutela dell’ambiente e della salute del cittadino, A.I.C.S., Comitato Porta d’Oriente, Comitato Cittadino “Mo’ basta”, LAV, Rete Lilliput, Laboratorio Migranti.
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