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Brindisi, Brindisi Prodest su “Porto e Logistica”



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Brindisi, 10/03/2006

Brindisi Prodest su “Porto e Logistica”

L’inefficienza del canale logistico ha inciso e continua ad incidere sullo sviluppo del nostro porto, influenzandolo in senso negativo, per questo motivo noi di Brindisi Prodest abbiamo tratto qualche ragione di ottimismo leggendo la stampa locale, perché siamo venuti a conoscenza che il 23 febbraio scorso “… la Regione Puglia ha ritenuto di dedicare particolare attenzione al progetto della piattaforma intermodale ….” progettata dallo IAIS di Brindisi, che prevede lo sviluppo trasportistico mare-ferro e ferro-gomma.

Apprendiamo, inoltre, che tale piattaforma è parte integrante delle infrastrutture necessarie a inserire il porto di Brindisi nel sistema delle Autostrade del Mare e che essa si inserisce con rapporto sinergico tra porti e interporti regionali, identificando in tal modo una grande piattaforma logistica del Salento basata sui rapporti duali porti e piattaforme intermodali, quali: porto di Brindisi-Piattaforma IAIS, Porto di Taranto-Distripark, completata sul cosiddetto "asse della logistica Brindisi-Taranto” dal Centro di Carico Intermodale di Francavilla Fontana.

Ovviamente, attesa la posizione strategica del porto di Brindisi, naturale anello di congiunzione con i Paesi extra Ue del Mediterraneo, con i quali occorre rafforzare le relazioni economiche per rilanciare il Mezzogiorno (in particolare Puglia e Basilicata), si deve essere preparati in vista del previsto incremento della domanda di movimentazione di merci, cui dovrà corrispondere l’offerta di adeguati servizi nei porti di questa stessa area.

Il nostro porto, peraltro, si colloca in una posizione determinante per i traffici transeuropei marittimi, terrestri ed aerei, per la vicinanza e contiguità nella stessa area del porto, aeroporto e ferrovia, che essendo anche in diretto contatto con gli ampi spazi portuali e retroportuali, propone per la ripetuta struttura logistica intermodale la funzione di volano di sviluppo per i traffici nazionali ed internazionali, mentre la diversificazione e molteplicità degli scambi concorrerà ad incrementare i punti di forza per l’insediamento di nuove attività industriali.

Altro fatto non secondario da tenere presente è quello che finalmente una parte del traffico stradale, che sconvolge e “mette sotto sopra” le nostre zone, potrà essere dirottato su ferrovia in modo agevole ed economicamente conveniente, il che porterà non solo alle nostre città, ma a tutto il territorio un beneficio ambientale indispensabile e salutare

Leggiamo poi, in particolare, che il progetto IAIS ed il suo modello economico finanziario di investimenti e gestione della Piattaforma è stato ritenuto ben strutturato eco¬nomicamente e finanziariamente "conveniente dal punto di vista della collettività e la richiesta di un contributo pubblico per assicurare la sostenibilità finanziaria del progetto non sarebbe ingiustificata".
Ammettendo la validità e la convenienza del modello prospettato, implicitamente viene riconosciuto il lavoro svolto con competenza dalla società IAIS per la valorizzazione delle effettive potenzialità di Brindisi, attraverso una iniziativa concreta, che certamente concorre allo sviluppo della città e del territorio, a differenza delle tante parole e soldi dei contribuenti sprecati da altri Enti ed Istituzioni.
Per chi non sapesse che cosa significa “Piattaforma Logistica Intermodale” è opportuno chiarire che si tratta di una “piattaforma” (grande area) in grado di fungere da elemento di interscambio fra diverse modalità di trasporto, coordinando le attività di ricevimento e smistamento delle merci nei centri di raccolta ed a gestirne la successiva spedizione al domicilio del cliente finale; essa è anche anello di congiunzione fra industria, approvvigionamento di materie prime, stoccaggio di materie lavorate, in modo da assicurare una gestione organica e razionale del ricevimento e distribuzione delle merci in ambito internazionale, nazionale, regionale ed anche locale, con il puntuale controllo degli itinerari e dei punti di sosta per il carico e lo scarico delle merci per la grande e piccola distribuzione, al fine di ridurre i tempi delle singole attività, ma anche di fornire un’adeguata cornice di sicurezza a tutte le operazioni di carico, scarico e trasporto che si svolgono nei diversi ambiti.

A prescindere dalla realizzazione delle opere civili, industriali e dei diversi raccordi stradali e ferroviari che siffatta infrastruttura comporta, vi è da tenere presente che l’allestimento di una piattaforma logistica può essere vista anche a servizio delle nostre produzioni agricole, con l’ingresso di operatori logistici interessati (spedizionieri, autotrasportatori, terminalisti provenienti da ogni dove), il che potrebbe portare indubbi benefici a tutti.
In tal modo i nostri produttori potrebbero portare i loro raccolti direttamente alla strutture di raccolta della piattaforma, ove si opera una prima scelta di destinazione: una parte all’industria interessata alla trasformazione del prodotto agricolo e la restante direttamente ai mercati per il consumo con il mezzo più idoneo a farlo giungere tempestivamente perché il prodotto non subisca deterioramenti.
Così le nostre produzioni (carciofi, ortaggi, olive, ciliegie, uva da tavola e quant’altro) potrebbero superare l’infinito numero di passaggi tra i piccoli intermediari, che intercettano singole partite per formare una partita appena più grossa che possa essere caricata su un camion.
La cancellazione di tali passaggi, eliminando anche i costi connessi che subiscono le nostre primizie prima di raggiungere i grossi mercati del Nord, non disperderà la ricchezza prodotta dai nostri agricoltori a favore di una miriade di intermediatori e piccoli padroncini che riversano il costo della loro inefficienza a ritroso verso il punto di origine.

In buona sostanza, il problema del basso prezzo riconosciuto dal mercato per le nostre produzioni agricole non sta nella speculazione, ma nell’inefficienza del canale logistico e continuerà a peggiorare se tardiamo a programmare lo sviluppo delle strutture logistiche locali, le uniche in grado di trattenere il drenaggio di valore aggiunto e le uniche in grado di attirare investimenti industriali.

L’auspicio è che, finalmente, si faccia tutti causa comune perché la realizzazione della piattaforma intermodale diventi al più presto realtà per gli indubbi benefici che essa porterà a tutto il territorio salentino.

COMUNICATO STAMPA BRINDISI PRODEST

web.tiscali.it/brindisi_prodest


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