Roma, 30/01/2003
Primo si alla proroga di Brindisi Nord
Primo si' dall'aula di Palazzo Madama al decreto legge sulle centrali elettriche che mantiene in servizio la centrale di Brindisi Nord (ed anche quelle di Porto Tolle e San Filippo del Mela), nonostante non rispettino i limiti ambientali.
120 sono stati i voti favorevoli, 55 i contrari e due gli astenuti.
La maggioranza ha votato per la conversione in legge del provvedimento, le opposizioni si sono battute contro.
Entro trenta giorni dall'entrata in vigore del decreto le centrali dovranno pero' presentare un piano di gestione per una adeguata protezione sanitaria e ambientale a livello nazionale. In particolare dovra' essere messo al bando l'uso di combustibile ad alto tenore di zolfo.
I piani di risanamento verranno approvati dai ministeri dell'ambiente, delle attivita' produttive e della salute ed entro i successivi 21 mesi dovranno essere attuate le misure per la protezione ambientale.
Per il sen. Franco Pontone (An), presidente della commissione industria e relatore del decreto si tratta di un atto dovuto per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale che con la chiusura di queste centrali avrebbe avuto seri problemi di copertura del fabbisogno.
Il senatore ostunese Giuseppe Specchia (An) ha commentato il primo via libera del Senato al decreto: ''e' singolare che oggi chi accusa il centrodestra di voler inquinare e non rispettare i limiti previsti dalla leggi si dimentichi di aver governato negli ultimi sette anni e quindi di aver consentito che si determinasse una situazione critica.
Di opposto avviso il sen. Sauro Turroni (verdi) secondo il quale il decreto oggi approvato dal Senato ''non rispetta la normativa comunitaria, gli accordi internazionali e viola la Costituzione. E' grave che si utilizzi un decreto per consentire alle tre centrali di continuare ad inquinare e minacciare la salute dei cittadini. Si tratta di centrali che hanno avuto quasi 13 anni di tempo per adeguarsi ai limiti stabiliti nel 1990, limiti a loro volta cancellati da nuove norme. E' inammissibile - conclude il rappresentante del Sole che ride - che diritti costituzionalmente garantiti, quali quello alla salute e all'ambiente, siano subordinati ad altri interessi economici."
Dalla redazione giornalistica di Puglia TV - Brindisi
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