Mesagne, 18/03/2006
Il centrosinistra sulla nomina degli scrutatori
Oltre ai danni riconosciuti prodotti dalla nuova legge elettorale – per intenderci quella che il Ministro delle Riforme stesso ha definito “porcata” – il sistema elettorale vigente ritiene in sé una profonda stortura sulla quale vorremmo focalizzare la nostra attenzione.
Nel passato più deteriore, era previsto che gli scrutatori dei seggi elettorali venissero nominati dalla Commissione Consiliare comunale preposta, la quale generalmente provvedeva in base a criteri di appartenenza, e dunque familistici o partitocratici.
Questa sorta di sfregio alla democrazia partecipativa fu superato con l’avvento del sistema elettorale maggioritario, con il quale gli scrutatori erano sorteggiati dall’Ufficio Elettorale tra tutti coloro che avevano fatto regolare richiesta di iscrizione all’Albo.
Oggi, con la nuova, improvvisata e vergognosa legge voluta dal centrodestra si re-introduce il meccanismo che era stato cancellato e che prevedeva la selezione degli scrutatori dalla Commissione Elettorale.
Poiché tale Commissione è composta dal Sindaco, da due consiglieri comunali di maggioranza e solo da uno dell’opposizione, le nomine risponderebbero ad una percentuale fissa: tre quarti degli scrutatori in carico alla maggioranza, un quarto alla minoranza.
Nelle cittadine della Provincia si è scatenato l’assalto alla diligenza, come dimostrano i titoli a sei colonne dei quotidiani locali: Brindisi e San Vito dei Normanni tra tutti hanno nominato una sfilza di raccomandati tra parenti e amici degli amministratori, esercitando senza ritegno le facoltà concesse dalla legge. Ancora una volta, però, il centrosinistra mesagnese ha dato prova di diversità, privilegiando la trasparenza a scapito della becera logica dell’appartenenza; e rinunciando all’applicazione formale della legge poiché non vi riconosceva gli estremi dell’etica.
Infatti, anziché scegliere 86 scrutatori in quota ai partiti della maggioranza di centrosinistra, si è comunque proceduto ad un sorteggio informale, considerandolo un metodo imparziale, rigoroso e più democratico. Il centrodestra mesagnese ha tranquillamente deciso di procedere per la sua strada, e ha scelto uno per uno i 28 scrutatori che gli spettavano. Mesagne fa la sua parte in questa battaglia che è anzitutto di civiltà, con una classe dirigente all’altezza che ignora le sirene dell’antipolitica e che mette l’uomo e il cittadino al centro del discorso e della gestione della cosa pubblica.
Il centrosinistra mesagnese
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