Brindisi, 24/03/2006
Confagricoltura: convegno su Bioenergie e politiche energetiche
Non solo Cerano e Brindisi Nord. Nella provincia di Brindisi c’è un altro polo energetico che, però non viene utilizzato. Potrebbe produrre energia pulita, ridurre l’effetto serra e, allo stesso tempo, creare occupazione e favorire il presidio del territorio. Parliamo della nostra fertile pianura, quell’agricoltura le cui produzioni alimentari sono colpite da un perdurante stato di crisi ma che, attraverso le produzioni di energia “verde”, potrebbe trovare una nuova via di sviluppo sostenibile. Se ne parlerà martedì 28 marzo a Mesagne, alle 18.30 presso l’Auditorium del Castello, in un convegno organizzato da Lions Club e Confagricoltura di Brindisi. Per l’occasione interverrà Federico Vecchioni, presidente nazionale di Confagricoltura, nonché imprenditore agricolo impegnato da anni nel campo delle biomasse, il quale illustrerà come le Bioenergie posso passare da idea a prospettiva concreta. Previsti inoltre gli interventi di Bernardo de Gennaro e Antonio Pantaleo dell’Università di Bari, che parleranno di colture energetiche e di loro prospettive nell’agricoltura regionale. Al convegno parteciperà anche Maria Dialta Dentice di Frasso, presidente di Confagricoltura Brindisi, e i Lions Mario Rinaldi, Oronzo D’Angela e Francesco De Castro. “Il crescente costo del petrolio, la crisi energetica del gas in Russia, la riduzione dei gas ad effetto serra – dichiara Federico Vecchioni, Presidente di Confagricoltura – rappresentano i fattori più importanti che stanno spingendo i vari Paesi a diversificare il proprio fabbisogno energetico.
L’agricoltura italiana può dare un contributo sostanziale per lo sviluppo dell’energia “verde”. Attualmente, però, biogas e biodiesel rappresentano solamente il 3,3% delle fonti rinnovabili. Il nostro obiettivo è arrivare in pochi anni alla quota del 10%, puntando su una serie di attività che vedono il coinvolgimento attivo anche dell’industria e delle banche. E la stessa occupazione ne trarrebbe beneficio. Nel 2010 gli addetti occupati potrebbero essere circa 30 mila, mentre oggi sono meno di mille”.
Ma come è possibile trasformare le nostre campagne in un polo energetico? Colture come colza, sorgo, barbabietola possono essere destinate agli utilizzi energetici, in alternativa a quelli tradizionali. Ad esempio dalla colza si può ottenere il biodiesel: un carburante che dal primo luglio gli automobilisti troveranno nel loro pieno. Lo prevede il decreto legge approvato dal Parlamento, che obbliga i produttori di carburante, dal 1° luglio 2006, a immettere al consumo biocarburanti di origine vegetale in misura pari all’1%. L’introduzione dell’obbligo per l’industria consentirà lo sviluppo di un vero mercato dei biocarburanti in Italia, offrendo nuove opportunità ai produttori agricoli. Ma per ottenere tutto questo va rafforzata l’attività di informazione, formazione e assistenza per le imprese agricole che sottolinei gli effettivi benefici delle biomasse.
Senza dimenticare la creazione di Organizzazioni di Prodotto, per aggregare gli agricoltori ed attivare strumenti economici per le colture bioenergetiche, concentrando l’offerta nei confronti di un suo utilizzo industriale. È necessario inoltre favorire l’integrazione con il sistema bancario, per facilitare agli agricoltori l’accesso al credito e al finanziamento. L’obiettivo generale è dar vita a dei veri e propri “distretti energetici”, in cui la provincia di Brindisi può entrare a pieno titolo.
COMUNICATO STAMPA Confagricoltura UNIONE PROVINCIALE DI BRINDISI
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