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Brindisi, Ausl, Scoditti ” esaltare il rapporto operatori e ammalato” d’intesa con la Regione



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Brindisi, 25/03/2006

Ausl, Scoditti ” esaltare il rapporto operatori e ammalato” d’intesa con la Regione

L’idea è rivoluzionaria perché stravolge i vecchi canoni della valutazione professionale aggiungendone uno assolutamente innovativo: la qualità del rapporto tra operatore sanitario e ammalato.

“Sto valutando la possibilità di introdurre un nuovo indicatore di qualità per valorizzare meglio le risorse umane impegnate nella sanità pubblica” ha affermato il direttore generale dell’AusI BR/I Guido Scoditti introducendo i lavori di un corso organizzato dalla stessa Ausl e dall’Arcidiocesi di Brindisi Ostuni con l’obiettivo ambizioso di contribuire all’ umanizzazione della Sanità. “Stiamo cercando di trovare il modo - ha aggiunto Scoditti - per esaltare il rapporto tra i nostri operatori e l’ammalato e poiché questo va oltre la cura della malattia deve considerarsi un valore aggiunto rispetto ai parametri tradizionali di valutazione della qualità del servizio offerto ai cittadini.” Scoditti spiega che questo criterio diventerebbe uno strumento per incentivare la realizzazione delle indicazioni fornite dal governo regionale proprio per migliorare il rapporto con il paziente e cita il primo colloquio avuto con il presidente della Regione Nichi Vendola dopo la nomina a direttore generale dell’AnsI.
“Dopo le congratulazioni mi disse di avere una sola raccomandazione da fare: mi aiuti a umanizzare la sanità, trovi il modo per esortare efficacemente tutti gli operatori a migliorare il rapporto interpersonale con l’ammalato”. Indicazioni che sono state ribadite spesso dall’assessore regionale alle Politiche della Salute. L’iniziativa annunciata da Scoditti nel salone dei corsi di laurea del “Di Summa” é stata molto apprezzata dall’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, mons. Rocco Talucci, che, intervenendo al primo modulo del corso di formazione riservato agli operatori sanitari per umanizzare la sanità, ha affermato la necessità. di considerare l’ammalato non più come un corpo da curare ma una persona alla quale prestare attenzione anche oltre la guarigione. “occorre fare in modo che si abbia cura della persona che soffre e non si curi, invece, soltanto la sofferenza della persona”. L’arcivescovo si è soffermato sul grande apporto offerto anche dalla sanità dal volontariato. “Il loro non è un molo di supplenza perché non si tratta di colmare un vuoto, ma è una compresenza importante che va aiutata a crescere e necessita di essere valorizzata.

Il corso teorico e pratico di counseling è il risultato di una collaborazione proficua messa in atto dall’Ufficio per lo sviluppo organizzativo (formazione -accreditamente-qualità) dell’Ausl BR/1 e dall’Ufficio e Consulta diocesana per la pastorale della salute. Centrato l’obiettivo di affrontare il tema della relazione d’aiuto tra operatore, malato e famiglia nelle situazioni croniche e terminali.
Tra i relatori della prima giornata Padre Arnaldo Pangrazzi, docente di pastorale clinica presso l’istituto internazionale “Camillianum” di Roma, Ornella Scaramuzzi, direttore del Biennio di Etica e Umani. ,1n’ione della Scuola P.O,S di Bari, e Crisanti Vecchio, responsabile dell’unità operativa di psicologia clinica dell’ospedale “Penino” di Brindisi. Quest’ultima ha portato il proprio contributo sull’importanza della comunicazione tra operatore sanitario e famiglie nei casi specifici della donazione di organi.

I lavori sono stati moderati dalla presidente dell’associazione medici cattolici per la provincia di Brindisi, la dottoressa Filannino, che ha evidenziato come l’uomo sia l’insieme di bisogni essenziali e tra questi vi è assolutamente l’affermazione e la difesa della dignità. Condizione che purtroppo è messa a rischio nel caso dell’ammalato. Filannino ha poi dichiarato che la malattia muta le relazioni di famiglia e che la sanità pubblica non può assolutamente rispondere soltanto a criteri di costi-benefici.
Il prossimo incontro è fissato per l’S aprile. dalle ore 8.30 alle 20, ad Ostuni, presso l’istituto de “La Nostra Famiglia”.

COMUNICATO STAMPA AUSL BR1


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