Brindisi, 14/04/2006
Romano (Ds): "Facciamo nascere i gruppi unitari Ds e Margherita"
Un commento di Giuseppe Romano, consigliere regionale dei democratici di sinistra, sui risultati elettorali.
"La vittoria 'di stretta misura' dell'Unione alle elezioni politiche e le reazioni che ad essa stanno seguendo, richiedono una riflessione politica intorno al 'pensiero democratico debole del centro-destra'.
Sono ben consapevole della gravità delle affermazioni, ma le ritengo legittimate proprio dal messaggio con cui Berlusconi ha chiuso la sua campagna elettorale: 'mobilitarsi per difendere la democrazia come nel 1948'.
La mobilitazione c'è stata ma insufficiente, e allora giù con la denuncia sui brogli. Eppure la legge elettorale e il riconoscimento del diritto di voto degli italiani all'estero, sono state introdotte per minare il consenso, crescente negli anni, intorno al centro-sinistra. E questo 'pensiero democratico debole' è identico a quello che, in sede locale, ha contestato i risultati delle amministrative di Ceglie e San Pietro, o che in sede regionale ha tentato di annullare il risultato conseguito dal presidente Vendola.
Certo le sentenze emesse dagli organi competenti hanno chiarito le vicende e gli accusatori di brogli si sono trasformati in accusati; ma proprio per questo Berlusconi, terrorizzato dal 'senso dello Stato e delle regole democratiche' degli organi deputati alla proclamazione dei risultati, parla di commissione valutatrice di tutte le schede, da insediare con 'suo' decreto.
Ve ne è a sufficienza perché il popolo da sempre esaminato sul terreno della democrazia, si senta legittimato a chiedere conto.
I risultati del centro sinistra: belli e suscettibili di una attenta e ponderata lettura politica.
E' giusto comparare orientamenti politici omogenei: politiche con le politiche, amministrative con le amministrative.
Ma il giudizio dell'elettore si forma per una serie concomitante di fattori tra cui, e non in misura residuale, la qualità del governo espresso dai diversi livelli istituzionali. Chi ha fatto la campagna elettorale sa quanto stringente sia stata la domanda di buona sanità, di superamento di crisi occupazionali che si trascinano da lungo tempo, di impegni presi troppo a cuor leggero. Del resto alla penetrazione mass-mediatica del berlusconismo, l'Unione non può che contrapporre la risposta alle tante quotidianità, la qualità del governo, l'alternatività della sua proposta soprattutto in materia sanitaria.
E se Prodi parla di unità del Paese, il centro sinistra non può teorizzare l'esistenza di una economia buona attaccata da quella cattiva, di poteri forti che aggrediscono quelli deboli...
Tutto questo ci porta ad una riflessione sulla qualità del riformismo proposto dal centro sinistra: deve essere forte, definito, alternativo e pregnato da forti elementi di discontinuità con lo status quo.
La novità di questa consultazione elettorale è il consenso ottenuto dalla lista dell'Ulivo insieme al rammarico che forse avrebbe dovuto consumarsi anche l'azzardo al Senato; nella mia Provincia, Brindisi, sono circa quindicimila gli elettori che hanno scelto l'Ulivo senza essere conseguenti, al Senato, con le singole forze che lo compongono. E l'Ulivo, per me Partito Democratico, deve incardinare da subito quel profilo riformista di cui parlavo prima.
Anticipiamo i tempi e facciamo nascere ovunque possibile, ad iniziare dai Comuni capoluogo e dalle Province, i gruppi unitari Ds e Margherita ed affrontiamo uniti la sfida delle nostre criticità".
COMUNICATO STAMPA GIUSEPPE ROMANO
CONSIGLIERE REGIONALE DEMOCRATICI DI SINISTRA
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