Brindisi, 19/04/2006
Incidente Ilva Taranto: i Cobas esprimono cordoglio ed indignazione
In un giorno in cui storicamente a Mesagne si continua a festeggiare la pasqua con la classica gita fuori porta, a Taranto si consuma l’ennesima tragedia delle morti sul posto di lavoro.
Un giovane mesagnese di 47 anni, Antonio Mingolla, muore nell’Ilva di Taranto per aver inalato sostanze tossiche utilizzate per il funzionamento di un altoforno.
C’è grande dolore ed amarezza. Antonio Mingolla è un altro nome che si aggiunge alla macabra lista di persone morte negli stabilimenti dell’Ilva di Taranto.
Dolore ed amarezza aumentano nella sconfortante previsione che Antonio Mingolla non sarà l’ultimo della lista: ormai da lunghissimo tempo nell’Ilva di Taranto mancano le più elementari norme di sicurezza!
Lo scontro tra i Riva - proprietari degli stabilimenti — e coloro che in quegli stabilimenti lavorano e muoiono, scontro che ha alla base il ricatto occupazionale contro il diritto ad un lavoro in ambiente salubre e sicuro, è una realtà che dura da anni. Questo quadro desolante, in cui il lavoro è addirittura incompatibile con la salute, si deteriora ulteriormente con la logica di ulteriori compressioni dei diritti messa in atto dalle ditte sub-appaltatrici.
La Confederazione dei Cobas di Brindisi esprime profondo cordoglio alla famiglia di Antonio Mingolla e nel contempo l’indignazione per l’ennesima ingiustizia perpetrata sui posti di lavoro.
Ci sarà mai fine a questa logica di profitto che permette ai pochi di barattare la vita altrui con il denaro?
COMUNICATO STAMPA Confederazione dei Cobas di Brindisi
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