Brindisi, 19/04/2006
Dipietrangelo risponde a Folena su Aqp, carbone e rigassificatore
L’onorevole Folena, commentando l’altro giorno alcune mie dichiarazioni espresse in sede di analisi del voto, ha esternato considerazioni che mi sono sembrate cariche di dietrologia e di pregiudizio. Personalmente sono abituato ad assumermi la responsabilità di ciò che dico e trovo qualche fastidio quando qualcuno, come fa l’on. Folena, costruisce considerazioni e prese di posizione che sono lontane da ciò che penso.
Folena giudica la Puglia e le forze del centrosinistra attraverso lenti deformate da rancori. Nelle mie valutazioni c’era, tra le tante, una preoccupazione sulle ricadute politiche forse non positive delle scelte operate dalla Giunta Vendola in materia di tecnici esterni alla Puglia per incarichi importanti in strutture ed imprese regionali. Sono convinto, non per provincialismo o per autosufficienza regionale, che in Puglia esistano competenze e risorse che il centro sinistra dovrebbe saper meglio valorizzare, se non altro anche per evitare di offrire l’impressione che non si ha fiducia nelle capacità intellettuali, culturali, professionali, imprenditoriali e politiche presenti nel nostro territorio.
A mio giudizio il governo regionale deve dar prova di rompere con il passato ma non può esimersi di far leva sulla Puglia migliore e quindi anche sulle sue migliori risorse umane. Mi rendo conto che questa mia considerazione personale è opinabile ma non vuole assolutamente costituire un attacco a Vendola, alla sua Giunta ed al lavoro che si sta intraprendendo, i cui esiti saranno certamente giudicati a fine mandato e non adesso, dal momento che questa competizione elettorale, non rappresentava un referendum sul governo regionale.
Bisogna lavorare in modo tale che alla fine di questo mandato il consenso a tutto il centro sinistra, e non solo a Vendola, possa diventare più ampio rispetto a quello del 2005. Ed il consenso si aumenta se si riesce a spostare forze ed interessi.
Folena, però, parla anche di acquedotto pugliese e poi, inopinatamente e diffusamente, si occupa di Brindisi, di Rigassificatore e di centrali a carbone. Sull’Aqp è ora che si apra una discussione vera e non ideologica coinvolgendo tutte le forze politiche, i comuni, i lavoratori del settore ed il sistema economico e sociale che gravita intorno ad esso.
Non sono il solo ad essere preoccupato per l’attuale situazione dell’Aqp, per la confusione e contrapposizione che si sta determinando tra i massimi dirigenti, per la demotivazione che oramai ha preso piede nel personale e soprattutto tra i quadri ed i tecnici. Per non parlare delle difficoltà registrate nel far partire gli investimenti che comportano, tra l’altro, il reale rischio di perdere consistenti quote di finanziamenti. L’eredità fallimentare lasciata da Divella è pesante e la gestione di uomini, di risorse, di progetti, di opere richiede grandi capacità. Folena farebbe bene a chiedere allo stesso presidente Vendola ed agli assessori della sua giunta un giudizio sulla situazione dell’Aqp. Scoprirà che non è difforme dal mio.
L’Assessore Saponaro rimanda questo giudizio al prossimo consuntivo. Io mi auguro che il consuntivo sia positivo e che ad accompagnarlo vi sia quel piano industriale di cui l’Aqp è privo da anni. Se per Folena, l’aver indicato Petrella alla presidenza, è garanzia necessaria e sufficiente per il futuro di una società come l’Aqp, contento lui!!!
In Puglia abbiamo bisogno di un ente gestore del servizio idrico integrato che sia in grado di progettare e realizzare opere necessarie per dare ai pugliesi quell’acqua che non hanno mai avuto.
I Democratici di Sinistra hanno già avanzato le proprie proposte per un rilancio dell’Aqp partendo dalla ripubblicizzazione dello stesso.
Il bene comune acqua e la scelta della sua gestione pubblica impone a tutti noi che abbiamo accettato tale scelta una sfida ancora più impegnativa: garantire un servizio efficiente ed efficace a costi contenuti attraverso una gestione che non può che essere quella di un impresa industriale anche se pubblica. Dobbiamo dimostrare con i fatti e con i risultati che la gestione pubblica è migliore di quella privata senza aprire conflitti ideologici.
Per quanto riguardo Brindisi e sul presunto partito trasversale del carbone e del rigassificatore, che coinvolgerebbe un pezzo del centrosinistra locale chiederei a Folena di essere più cauto ed utilizzare informatori locali meno faziosi e più competenti.
Le scelte fatte dai DS della provincia di Brindisi e della Puglia sono, da tempo, fin troppo chiare. Per quanto riguarda la riduzione dell’uso di carbone abbiamo chiesto di non mettere in marcia il secondo gruppo dalla centrale di Brindisi Nord mentre, per il primo gruppo, sosteniamo che l’uso del carbone deve essere autorizzato solo sino a quando non verrà realizzato l’impianto a ciclo combinato.
Sul rigassificatore abbiamo da tempo assunto una posizione netta e circostanziata: l’incompatibilità ambientale, territoriale ed economica della sua localizzazione nel porto di Brindisi cosi come è stata decisa dalla British Gas e dai precedenti governo nazionale, regionale, provinciale e comunale.
I DS non hanno motivo per cambiare posizione, tanto più perché è sancita a chiare lettere nell’ultima Conferenza programmatica che per il nostro statuto, come Folena ben sa, ha valenza congressuale.
Chiarito questo, non è lesa maestà pretendere di effettuare un bilancio sulle attività amministrative di molti enti locali governati dal centro sinistra (che rappresentano la maggioranza in Puglia). L’eventuale valutazione sul loro operato sarà utile per offrire contributi affinché anche attraverso il governo locale, ormai cosi diffuso in tutta la Regione, possa determinarsi quella capacità espansiva di carattere politico in grado di ridurre quel consenso che attorno al centro destra rimane cosi forte.
Quando si governa un’intera regione, tutte le province, il 60% dei comuni non si può far finta di niente se si viene meno nella prova elettorale più importante. E’ certamente troppo presto per trarre delle conclusioni ma chi ha senso di responsabilità è chiamato a porsi il problema.
Infine è singolare che proprio Folena parli di una nuova classe dirigente che non si è mai messa in discussione. La risposta a questa a sua affermazione potrebbe essere polemica e personale: ricordo che nel 1984, quando io diventai dirigente e funzionario del PCI, lui lo era già a livelli più alti di tanti di noi.
In Puglia poi, in questi anni, i Ds hanno avviato un rinnovamento che si è visto anche in questa ultima tornata elettorale e non si può sottacere che è anche merito della quercia se in nella nostra regione si è vinto ovunque.
Se Folena vuole dare un contributo costruttivo al centro sinistra pugliese abbandoni i luoghi comuni, i sospetti ed i pregiudizi. Scenda anche lui tra la gente per occuparsi dei problemi concreti, cosi come fanno Vendola e tanti altri esponenti del centrosinistra.
Anzi, dal momento che, nella sua intervista, parla tanto di Brindisi, lo invito nella mia città ad incontrare ed ascoltare tutte le espressioni della società per un confronto pubblico per aiutare la ricostruzione della verità delle posizioni di ognuno e per contribuire alla serenità indispensabile ad affrontare con equilibrio i problemi di un territorio che rivendica politiche nazionali in grado di sostenere un suo nuovo sviluppo.
INTERVENTO DI CARMINE DIPIETRANGELO - SEGRETERIA REGIONALE DS
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