Brindisi, 20/04/2006
Di Maria (Cisl) replica al Presidente Errico
Caro Presidente,
registro la Sua ennesima “esternazione” nei confronti della CISL brindisina, da Lei definita “sindacato cattolico”.
Nel ringraziarLa per gli apprezzamenti rivolti alla storia ed alla tradizione della CISL, tengo a precisare il carattere apolitico, aconfessionale ed autonomo della O.S. alla quale mi onoro di appartenere e di guidare a livello provinciale.
Debbo, tuttavia, registrare ancora una volta toni carichi di acredine nei confronti della CISL e dei suoi Dirigenti, rei, a Suo parere, di ostacolare i progetti di sviluppo messi in campo da Lei e la Sua Giunta, a favore dello sviluppo del Territorio.
Questa è la cosa veramente “stucchevole”, che registriamo ormai da tempo, e non il confronto dialettico, che ha invece meriti e pregi a partire dal fatto che, finalmente, la popolazione ha la possibilità di conoscere apertamente i programmi ed i progetti di coloro che democraticamente sono stati chiamati a governare, seppure a livello locale.
Lungi da me e da tutti i Dirigenti della CISL Brindisina assumere posizioni di natura politica o, peggio, fare il tifo per questo o quello schieramento politico; il compito di una grande organizzazione, come la CISL è, da sempre, quello di contribuire allo sviluppo socio economico del Paese e, nel nostro piccolo, della provincia di Brindisi.
Per questo, caro Presidente, non ci convince nulla di quanto Ella afferma:
• non ci convince la visione di uno sviluppo senza occupazione vera e consistente;
• non ci convince la pervicace volontà di distruggere un sistema produttivo, al quale il territorio deve quel poco di reddito che ancora oggi consente un minimo di vivibilità a migliaia di famiglie. Infatti, sin dall’insediamento della Sua Amministrazione, nel nostro territorio sono aumentati gli iscritti nelle liste dei disoccupati, in quelle di mobilità e sono raddoppiate le ore di cassa integrazione, così come Lei stesso ha riconosciuto nel documento sottoscritto nel Novembre del 2005, che doveva essere presentato al Governo e del quale si sono perse tutte le tracce;
• non ci convince il rifiuto alla sottoscrizione delle convenzioni, richiedendo una riduzione del carbone che, senza opportuni accorgimenti, significa riduzione della produzione e conseguentemente altre centinaia di posti di lavoro persi;
• non ci convincono le motivazioni che l’hanno portata a bloccare la sottoscrizione dell’accordo di programma sulla chimica che prevedeva investimenti per la creazione di 360 nuovi posti di lavoro;
• non ci convince la strategia di programmare progetti, pure importanti, senza tenere conto delle emergenze;
• non ci convince nemmeno la gestione delle emergenze, fatta di tante promesse, mai mantenute (i lavoratori ex EVC e DOW sono ancora in attesa di risposte, nonostante il tempo da Lei indicato per la ricollocazione fosse il 31 marzo) per non parlare della “Santa Teresa” e dell’Agenzia per l’Ambiente che dovevano occupare oltre 200 lavoratori e che ancora non arrivano al nastro di partenza;
• non ci convince, in definitiva, il concetto da Lei espresso solo a metà quando afferma “è finito il tempo dei pochi che decidevano per tutti” poiché, Ella ha inaugurato una nuova stagione, quella in cui uno solo decide per tutti.
Siamo veramente sorpresi dal fatto che i partiti politici, vero motore della nostra democrazia, appaiano paralizzati ed impotenti di fronte alla drammatica evoluzione negativa dell’economia locale.
E’ con loro che la Cisl vuole confrontarsi per concertare i temi della crescita e dello sviluppo. Se poi essi decidono di farsi rappresentare nelle Istituzioni da questo o quell’altro esponente non è affare del sindacato.
Caro Presidente, un ultima annotazione ritengo opportuno rivolgerLe: la Cisl, per storia, tradizione e cultura del suo gruppo dirigente non si è mai fatta condurre per mano da alcuno. Tantomeno in un momento così difficile per il Paese e per Brindisi.
Durante la campagna elettorale abbiamo confrontato le nostre idee con quasi tutte le forze politiche in campo e con molti esponenti di esse, condividendone con loro alcune e rimanendo, per altre situazioni – quali quella del rigasificatore - distanti e lontani.
Un fatto, però, voglio enfatizzare circa “la grande disponibilità al dialogo ed al rispetto reciproco, improntato alla volontà di rappresentare tutti”.
Questa, caro Presidente, è un altra grande pecca che rilevo nella sua attività: l’essersi schierato da una parte impoverendo e svilendo il Suo ruolo istituzionale.
Probabilmente alla manifestazione del 29 aprile parteciperanno alcuni iscritti alla Cisl, perché essere militanti di questa organizzazione significa godere dello speciale privilegio della libertà di pensiero, senza temere che qualcuno sacrifichi le proprie idee, e qualche volta la propria anima, sull’altare di ordini di scuderia che hanno tanto sapore di un “komeinismo” ormai fuori moda. Per questo sono orgoglioso di essere il Segretario Generale della Cisl di Brindisi, perché nella diversità delle idee di ciascuno, in oltre 50’anni di storia, abbiamo sempre avuto la capacità di fare sintesi e di fortificare l’azione del gruppo dirigente. Per questo non solo non condividiamo l’iniziativa da Lei assunta per il 29 p.v., ma la riteniamo sbagliata e oltremodo pericolosa, perché aumenterà le spaccature tra i ceti sociali della nostra provincia.
E noi, caro Presidente abbiamo bisogno di uomini che uniscano, se vogliamo far uscire la nostra provincia dalle secche della crisi e “sognare per Brindisi un futuro migliore”.
Cordiali saluti,
Teodoro Di Maria
Segretario Generale CISL Brindisi
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