La Confsal aderisce – lo aveva già fatto per quella del 25 luglio dello scorso anno – alla manifestazione del 29 aprile contro l’insediamento del rigassificatore a Capo Bianco
indetta da Comune e Provincia.
Le motivazioni sono note, focalizzate in due punti essenziali:
- Brindisi ha già dato al Paese con un polo energetico di 5.000 MW e tre centrali. Ora è il Paese debitore nei confronti di un territorio dichiarato “ad alto rischio ambientale”;
- La realizzazione dell’impianto della Lng in quel sito significherebbe l’annullamento degli sforzi degli enti locali verso quel muovo modello di sviluppo che potrebbe portare serenità e concretezza alle aspirazioni di un territorio fortemente penalizzato dal punto di vista ambientale ed occupazionale.
La Confsal assicura la propria partecipazione con i suoi dirigenti ed iscritti ma senza bandiere e striscioni di alcun genere che rappresentano solo una effimera propaganda, testimonianza della “parte”, non dell’’insieme” che deve unire le coscienze nel perseguimento di un obiettivo “comune”. Per questo appare indispensabile il dialogo con quanti la pensano diversamente, abbassando il tono delle polemiche e istituendo un tavolo di discussione sulla questione specifica e sui grandi temi dello sviluppo, alla ricerca di un percorso condiviso per la risoluzione dei problemi sul tappeto.