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Brindisi, Crisi del carciofo, Mevoli incontra il Ministro Alemanno.



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Brindisi, 26/04/2006

Crisi del carciofo, Mevoli incontra il Ministro Alemanno.

Riceviamo e riportiamo integralmente una nota dell'Assessore Cesare Mevoli.

Nella giornata odierna ho incontrato nella sua sede istituzionale il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Gianni Alemanno, al quale ho rappresentato tutte le preoccupazioni dei produttori carcioficoli pugliesi, e in particolare della provincia di Brindisi, per la grave crisi di mercato che rischia di compromettere seriamente i redditi delle aziende ed il salario stesso dei lavoratori.
I motivi di tale stato di crisi sono ravvisabili nei grossi quantitativi di prodotto extracomunitario che in questi giorni stà invadendo i mercati, nel pieno della raccolta che in questo periodo, con l’invio all’industria per il confezionamento del carciofino sott’olio, rappresenta la fase a maggiore redditività.
In particolare, dai porti di Gioia Tauro, Manfredonia e Genova decine di tonnellate di prodotto nordafricano si sta riversando nei mercati e nell’industria conserviera, con costi di produzione alla fonte talmente bassi che non consentono al prodotto locale di poter competere sul mercato: a causa di tale fenomeno, o i produttori locali accettano prezzi imposti bassissimi, tanto da non rendere redditizia la stessa raccolta, o il prodotto resterà sul campo, privando del giusto reddito l’imprenditore agricolo e di tante giornate lavorative i braccianti.
Non si tratta di misure di mero protezionismo, tanti sono invece i fattori da considerare:
1) nei paesi del terzo mondo le garanzie a tutela dei lavoratori sono basse se non addirittura inesistenti;
2) nessun paese può competere con il nostro quanto a disciplinari che tutelano, nella filiera, il rispetto di regole produttive,l’uso di anticrittogamici e quanto più in generale può essere fatto a tutela della salute del consumatore;
3) questi prodotti , magari importati legalmente, spesso non riportano sull’etichettatura l’indicazione del paese d’origine, o la variano illegalmente strada facendo, impedendo al consumatore italiano di poter sceglier di tutelare, preferendolo, il prodotto locale e di scegliere di consumare cibi per i quali vi è stato sicuramente un maggiore controllo di qualità durante la fase di produzione.
A causa di tutto ciò ho chiesto al Ministro di far si che si possano intensificare i controlli da parte dell’ Ispettorato Centrale Repressione Frodi, della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane, affinché sia verificata la legittimità degli ingressi di prodotto non nazionale, la qualità degli stessi, e il controllo sull’etichettatura sia del prodotto sfuso che di quello lavorato, a garanzia della tutela della salute del consumatore, della trasparenza dei prezzi e della difesa del prodotto nazionale e dei redditi degli agricoltori.

Cesare Mevoli


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