Martina Franca, 27/04/2006
Droga: sgominata organizzazione con a capo un mesagnese
Nella decorsa nottata, militari della Compagnia Carabinieri di Martina Franca, collaborati dalle Compagnie Carabinieri competenti per territorio e, con l’ausilio di unità cinofile antidroga del Nucleo Cinofili Carabinieri di Modugno e di un’unità di volo del 6° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Bari-Palese hanno tratto in arresto nove persone, in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare, sette delle quali in carcere e due ai domiciliari.
L’operazione, che ha avuto il suo epicentro nella Valle d’Itria, da cui il nome di “Operazione Itria”, si è svolta a cavallo fra le Provincie di Taranto, Brindisi e Bari, nei centri di Martina Franca, Crispiano, Locorotondo, Cisternino, Fasano, Mesagne e Putignano.
Gli arrestati sono componenti di un sodalizio criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti.
Le ordinanze sono state emesse dal G.I.P. del Tribunale di Lecce, dr. Ercole APRILE, su richiesta del Sostituto Procuratore Distrettuale Antimafia presso lo stesso Tribunale, dr. Lino Giorgio BRUNO.
I provvedimenti scaturiscono da una serie di indagini avviate a far data dai primi mesi del 2004 dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Martina Franca, sotto l’iniziale direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Taranto d.ssa Annamaria FASANO.
I militari, dopo alcune operazioni di servizio condotte in città, ricevevano segnalazioni, in cui si riferiva l’intensificarsi della presenza nella capitale della Valle d’Itria di stupefacenti, anche nelle mani di giovani di buona estrazione sociale e culturale. Gli approfondimenti eseguiti dal Nucleo Operativo martinese, con puntuali servizi di osservazione, controllo e pedinamento, a cui si sono si progressivamente aggiunte attività tecniche, autorizzate dall’A.G., intese a verificare l’attendibilità delle informazioni ricevute, ha consentito ad elementi indiziari, di essere corroborati dalla certezza del dato tecnico, valorizzato e consolidato da puntuali “accertamenti sul campo”, realizzati con attività tradizionali di investigazione, come i pedinamenti, le osservazioni, le verifiche sulle utenze telefoniche e le identità degli associati, impiego di vetture e frequentazioni abituali.
Si è così progressivamente delineato un quadro di situazione chiaro, mettendo in luce una vera e propria associazione a delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina, hashish e marijuana nelle province di Taranto, Bari e Brindisi, nel distretto della Valle d’Itria, in cui in pochi chilometri quadrati le stesse confluiscono.
A capo della struttura, con condotte poste in essere in maniera continuativa ed organizzata ed in modo professionale, il mesagnese Carmelo Pagliare, trentasettenne elemento di spicco della criminalità salentina, chiaramente definito “il numero uno”, ed i cugini Alberto e Giuseppe Romanazzo di Locorotondo, entrambi ventottenni, il primo con precedenti specifici, il secondo incensurato, e veri “referenti” del mesagnese nella Valle d’Itria, con ambizione di divenire i monopolisti del traffico e dello spaccio nei Comuni della stessa, sott’ordinati al Pagliara e forti dell’appoggio di un soggetto di alto profilo criminale come lui, che impartisce loro veri e propri “ordini”.
Le prolungate investigazioni rivelavano inoltre il coinvolgimento di Pietro Antonio Gallo, fasanese trentenne e Vito Andrea Sabatelli, trentacinquenne di Putignano, che approvvigionavano il sodalizio dello stupefacente, tipo cocaina da spacciare in Valle d’Itria. Vicino al gruppo associativo, anche Vincenzo Sisto, ventiquattrenne di Cisternino, sottoposto a regime di arresti domiciliari, anche per aver detenuto e portato in luogo pubblico un fucile, impiegato quale “pegno”, per il ritardo del pagamento di una partita ai due Romanazzo.
Simile il ruolo rivestito da Quirico Semeraro, ventiduenne di Cisternino, che acquista stupefacente dai Romanazzo, con l’intendimento di spacciarlo. Vicino al gruppo anche Martino Greco, quarantaduenne pregiudicato martinese, soprannominato “Capacchione” e vecchia conoscenza dei Carabinieri di Martina Franca, che si approvvigionava di stupefacente da spacciare nella capitale della Valle d’Itria, finito ai domiciliari.
In carcere, invece, è finito il ventottenne crispianese Giovanni SALAMINA, riferimento per i Romanazzo per la rivendita di droga a Crispiano, già arrestato dai Carabinieri di Martina Franca, nell’agosto 2004, con sette grammi di cocaina ed oltre trenta grammi di hashish appena ricevuti, a sottolineare gli accurati servizi di osservazione e controllo del territorio, anche con l’ausilio di autovetture in borghese del Nucleo Operativo della Compagnia di Martina Franca, che hanno consentito a più riprese tempestivi interventi di comprensione di quanto accadeva.
L’attività investigativa posta in essere di concerto con la Procura della Repubblica di Taranto dapprima e con la Direzione Distrettuale Antimafia poi, ha permesso ai militari, diretti dal Cap. Giovanni Tamborrino e dal Ten. Giovanni Battista Aspromonte di intuire e poi delineare l’esistenza di un consolidato sodalizio organizzato per la gestione dello spaccio di stupefacenti, capace di procurare ed immettere sul mercato diversi tipi di droghe, anche in quantitativi significativi del valore di diverse migliaia di euro, con riferimento a carichi anche di dieci chili e con la capacità di effettuare operazioni di “taglio” e capace di intimidire i soggetti in ritardo con i pagamenti, ma anche altri gruppi che cercano di spacciare nel loro “territorio” a cui i sodali si ripromettono di “rompere la testa” .
I carabinieri hanno quindi compiutamente riferito al P.M. dr. Lino Giorgio Bruno che, concordando con le risultanze investigative dei militari dell’Arma, ha disposto alcuni necessari approfondimenti, a conclusione dei quali, ha richiesto l’emissione delle ordinanze. Nell’operazione della notte scorsa sono stati impiegati più di cinquanta uomini della Compagnia Carabinieri di Martina Franca. Durante le attività della decorsa nottata sono state effettuate numerose perquisizioni nei centri indicati.
COMUNICATO STAMPA
REGIONE CARABINIERI PUGLIA -
COMPAGNIA DI MARTINA FRANCA
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