Brindisi, 30/04/2006
Nuovo sviluppo: una domanda di popolo che non può essere elusa
Non era mai accaduto. Veniamo da massicce manifestazioni popolari e da innumerevoli e riuscitissime iniziative di sensibilizzazione e di impegno civile che hanno segnato un vero e proprio “risorgimento” della nostra città e della nostra provincia. Ma questa volta è accaduto qualcosa di più: siamo stati letteralmente sommersi dalle adesioni, dai consensi e dagli incitamenti a proseguire la lotta fino a quando non saranno riconosciuti i diritti delle nostre popolazioni e non verrà rispettata la loro dignità.
La città ed il territorio non sono affatto divisi perché tutti vogliamo che si consolidi la scelta di uno sviluppo a misura d’uomo della nostra economia. E vogliamo anche che la nostra comunità (come dovrebbe essere per dettato costituzionale l’intera Repubblica) sia veramente “fondata sul lavoro” per battere la disoccupazione e la precarietà. Così come assecondiamo gli impegni rivolti a dare corpo a progetti capaci di creare stabile e dignitosa occupazione per vincere i ricatti e gli sfruttamenti favoriti da lunghi anni di errori e spesso anche di collusioni tra la peggiore politica e settori degenerati del potere economico e del mondo degli affari.
Ci sono ancora, è vero, ambiti politici e sociali che, pressati dalle urgenze e dalle emergenze, non hanno ancora scelto con decisione il cammino del cambiamento. Ma noi confidiamo negli esiti positivi dell’incontro e del confronto e vogliamo stabilire con queste realtà convergenze fruttuose per aiutare insieme le istituzioni a costruire il futuro affrontando anche, come sta avvenendo, le gravi crisi che attanagliano il presente e che sono il frutto di politiche e di scelte sbagliate.
Oggi scendiamo quindi in piazza per chiedere ancora una volta un diverso assetto dell’economia locale e per ribadire il nostro “NO” al rigassificatore nel porto, un impianto che bloccherebbe ogni innovazione, segnerebbe la restaurazione di un malinconico passato e costituirebbe un pericolo gravissimo per l’incolumità dei cittadini. Chiediamo perciò alla politica il rispetto della volontà popolare e vogliamo dire con chiarezza che, per fare giustizia sulla questione del rigassificatore, non vi è altra via se non quella dell’annullamento o della revoca, in sede di autotutela, dell’autorizzazione a suo tempo concessa dal Governo, in accoglimento di quanto ripetutamente richiesto dalle amministrazioni locali e dalla Regione Puglia.
COMUNICATO STAMPA
Italia Nostra, LegAmbiente, WWF, C.G.I.L., Arci, Coldiretti – Terra Nostra, Fondazione “dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “prof. Franco Rubino”, Forum per l’ambiente, la salute e lo sviluppo, Medicina Democratica, Cobas, Associazione Giuristi Cattolici, Comitato per la tutela dell’ambiente e della salute del cittadino, ConfConsumatori, A.I.C.S., Comitato Cittadino Porta d’Oriente 18/2, Comitato Cittadino “Mo’ basta”, LAV, Rete Lilliput, Laboratorio Migranti.
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