Brindisi, 03/05/2006
Prelievo di Sabbia: Medicina Democratica propone manifestazione
Cominciamo a protestare dall'ex lido poste a Punta Penne, luogo
simbolo del degrado delle nostre coste ,proprio di fronte alla zona
dove vogliono rubarci la nostra sabbia.
Un nuovo modello di sviluppo vuol dire pensare al nostro territorio
in modo differente, dopo aver osservato con occhi diversi quello che ci
circonda, per riuscire finalmente a “vedere” quello che è, immutato
da anni.
Qualche scossone è forse utile per generare risvegli e
cambiamenti, ma questa città appare continuo bersaglio di vicini e
lontani conquistatori di un territorio che sembra abbandonato al suo
atavico torpore. Sembra, ma chiunque riesca a “vedere” scopre un
patrimonio che vale ancora la pena di tutelare.
Cittadini singoli e associazioni hanno da tempo segnalato lo stato di
degrado della costa nord, immerso tra rifiuti, abusivismo edilizio e
ruderi che impediscono la fruizione della risorsa “mare” e
costringono il potenziale turista a “tirare dritto”.
Si discute in questi giorni del prelievo di sabbia dai fondali marini
al largo di Punta Penne, come si può pensare che questo non provochi
danni all’ambiente marino? Mentre di certo sarà più utile alle vicine
spiagge salentine, ben più decise a perseguire un modello di sviluppo
legato al turismo. Forse siamo qualche passo indietro, ma non è un
buon motivo per continuare a tollerare scelte sbagliate.
In un momento in
cui si riscontra maggiore attenzione da parte delle Istituzioni alla
questione ambientale, sembra che Brindisi non rientri in alcun modo
nelle aree oggetto di valutazione.
Presso la Regione continuano i lavori del Tavolo di concertazione
sulla difesa del territorio e delle coste costituito dall’Assessorato
Trasparenza e Cittadinanza Attiva e Associazioni dei gestori di lidi
balneari, Federalberghi, Confcommercio e Confindustria, associazioni
ambientaliste WWF, Legambiente e Italia Nostra, ANCI Puglia e UPI,
condiviso e partecipato dall’Assessorato al Turismo. Strumento
principale per il raggiungimento degli obiettivi è la predisposizione
di un Piano Coste Regionale ed uno a cura dei singoli Comuni.
Mentre in un recente comunicato della Giunta Regionale si legge che
“l’Assessore al Demanio, Trasparenza e Cittadinanza Attiva Guglielmo
Minervini assisterà a Giovinazzo in località Peschiera, alla
demolizione – a cura della Regione – di alcuni manufatti sul suolo
demaniale che impediscono la completa fruizione della costa e il
libero accesso al mare”, a Brindisi si autorizza il prelievo di 150 mila
metri cubi di sabbia al largo di Punta Penne.
Medicina Democratica si associa a quanto chiaramente denunciato da
alcune Associazioni, ritiene urgente l’adozione di un Piano Coste a
cura dell’Amministrazione Comunale e promuove azioni di
sensibilizzazione attraverso il coinvolgimento di cittadini e
associazioni, al fine di impedire ulteriori soprusi a danno del
nostro territorio.
Proponiamo per i prossimi giorni una prima manifestazione
presso l’ex lido Poste, diventato luogo simbolo del degrado della
nostra costa e situato all’altezza di Punta Penne dove
presumibilmente avverrà il prelievo di sabbia.
Ida Santoro per Medicina Democratica
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