Bari, 05/05/2006
Romano (Ds): "un Registro sulle cause di mortalità "
Il 2 marzo scorso, durante il convegno sul Registro Tumori Jonico Salentino tenutosi presso la Cittadella della Ricerca di Brindisi, sono stati presentati i dati riferiti agli anni 1999, 2000 e 2001, sia di mortalità che di incidenza per tumore.
La ricerca, nata nel 1998 per intuizione del Direttore Generale della ASL, colloca noi come la seconda realtà del Meridione, dopo Ragusa, che ha rilevato statisticamente i dati di mortalità.
I dati della Provincia di Brindisi sono stati messi a confronto con quelli delle Province di Taranto e di Lecce, con quelli del Registro Tumori di Ragusa ( realtà del sud) e con quelli del pool dei Registri tumori (allocati quasi tutti nel nord d’Italia).
Relativamente ai casi incidenti, poi, è stato presentato un confronto tra i casi insorti nel Comune di Brindisi e nell’area ad elevato rischio di crisi ambientale, rispetto al resto della Provincia; un ottimo lavoro, coordinato dal Dr. Antonino Ardizzone in modo pionieristico.
Leggere questa ricerca e le comparazioni che da e con essa si possono fare, fa emergere la importanza della indagine epidemiologica e la necessità che tutto il sistema sanitario si doti di un Registro Tumori, così come previsto dalla normativa.
Si possono trovare la conferma su intuizioni e denunce della politica, ma anche la smentita su luoghi comuni che convivono, spesso, con il “sentirsi soggetto a rischio” per le cause più disparate.
Per esempio salta agli occhi l’incidenza dei tumori allo stomaco tra l’area Jonico Salentina ( 8,7 ), Ragusa ( 11,0 ) e il pool del nord ( 19,0 ) o quella dei tumori al polmone con i nostri 40,8 a fronte di 27,3 di Ragusa e 46,1 casi per centomila residenti del pool.
Si pensi al beneficio per le scelte che la politica deve compiere, se questi dati, invece che riferirsi al triennio 99-2001, fossero aggiornati al 2005.
In generale, il Registro si conferma come uno strumento importante per la scelta di politiche in materia di prevenzione e diagnosi precoce, per le campagne di informazione sugli stili di vita e le abitudini alimentari, per i rischi per l’uomo sull’aggressione all’ambiente quando le emissioni superano soglie consentite dal metabolismo umano.
La sua lettura può orientare e sostenere le politiche, può aiutare a correggere distorsioni; non averlo, o non averlo aggiornato può rivelarsi un errore soprattutto per quelle realtà “sotto monitor”.
Purtroppo la tenuta del Registro Tumori, al pari di qualsiasi altra spesa di rilevazione sociale, soffre per la ristrettezza delle risorse finanziarie disponibili e subisce i tagli propri delle quadrature dei bilanci degli Enti Pubblici.
Personalmente ritengo tale prassi riduttiva oltre che discutibile, perché priva proprio la politica di importanti elementi di conoscenza della realtà su cui, invece, è chiamata ad intervenire.
La mia iniziativa quindi, intende richiamare la attenzione del management delle ASL pugliesi e di quelle dell’area Jonico Salentina in particolare, a credere in questo servizio ed a reperire personale e risorse finanziarie necessari a dotare il sistema di un Registro Tumori aggiornato quantomeno all’anno precedente.
Ma le nostre “aree di crisi ambientale”, proprio perché tali, non possono attendere il prossimo decennio per valutare le ricadute negative prodotte sulle nostre popolazioni in termini di salute e qualità della vita. Occorre conoscere oggi per correggere con maggiore efficacia.
E allora perché, insieme al Registro Tumori, non ci si dota di un Registro sulle cause di mortalità intervenute sulla popolazione dagli anni ’80 al 1999; si potrebbero comparare le rilevazioni di oggi con quelle precedenti alla crisi, oppure leggere i danni subiti da categorie specifiche del mondo del lavoro. Questa mole di notizie è già in possesso delle pubbliche amministrazioni, basta solo metterle insieme con metodo statistico.
Il management della ASL e l’Amministrazione Provinciale possono dare vita a tale ambizioso progetto, reperendo le risorse necessarie per realizzarlo.
Impiego improduttivo di risorse finanziarie? Al contrario, anche perché una vera cultura ambientalista sa di avere bisogno di queste notizie per sostanziare con i fatti l’empirismo di una denuncia.
COMUNICATO STAMPA GIUSEPPE ROMANO
VICEPRESIDENTE GRUPPO CONSILIARE DEMOCRATICI DI SINISTRA
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