Brindisi, 05/05/2006

Prelievo di sabbia, Carruezzo (Ctp): "non ci sono le condizioni"

In riferimento al dibattito che sta interessando il progetto di difesa dei litorali sabbiosi del Comune di Lecce, con prelievo di sabbia marina da Punta Penne, mi preme fare alcune precisazioni anche per sgomberare il campo da facili strumentalizzazioni su possibili ritardi con cui gli Enti di competenza sul territorio si sono espressi.
Almeno per ciò che riguarda il Comitato Tecnico della Provincia di Brindisi, interessato alla valutazione di impatto ambientale, il cui parere, obbligatorio ma non vincolante, è stato licenziato nei tempi strettamente intercorsi tra l’arrivo della pratica al Ctp e l’approfondimento che la stessa ha richiesto.

Non entro nel merito delle ragioni politiche, o peggio, degli interessi economici, che stanno attorno a questo progetto su cui pure bisogna riflettere; è un dato di fatto, però, che la Provincia di Brindisi è stata interessata alla VIA solo in ultima istanza, verrebbe da dire come “ultima spiaggia”, e questo è un fatto grave.
Come è vero che l’Ufficio VIA della Regione Puglia, che pure ha competenza ultima in merito, adducendo una scadenza dei termini delle procedure si è assunto la responsabilità di esprimersi senza nemmeno accertare se la Provincia di Brindisi avesse completato la valutazione di competenza.
Una fiscalità nel rispetto dei tempi, che se pure legittima, crea qualche imbarazzo se si tiene conto della portata dell’argomento e delle ricadute che lo stesso avrebbe avuto sul territorio interessato al prelievo di sabbia.
Per restare alle competenze tecniche, il CTP della Provincia di Brindisi ha ritenuto che non esistono le condizioni perché il progetto possa essere realizzato; per una serie di valutazioni tecnico-scientifiche che sono elencate dettagliatamente nel parere di competenza e che, al di là dei proclami, delle denunce e delle agitazioni dettate dalla contingenza del momento, deve costituire il punto base per le future decisioni perché, è evidente, che la sospensione in autotutela non ha chiuso la questione.

Altre soluzioni che si dovessero adottare, se non quella di invitare il Comune di Lecce ad attrezzarsi come ha fatto a suo tempo il Comune di Brindisi per rinascere i propri lidi, sarebbero, a mio modesto parere, soluzioni pasticciate.

Lo tenga in conto il presidente Errico. Così come sarebbe opportuno e auspicabile che la Provincia di Brindisi sollecitasse il proprio rappresentante in seno al Comitato regionale Via ad un maggior raccordo con l’Ente di competenza sul territorio.

Giusy Carruezzo
Presidente C. T. P. – COMITATO TECNICO PROVINCIALE BRINDISI

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