Brindisi, 13/05/2006
Prelievo di sabbia: intervento del consigliere Rollo
La vicenda del tentato asporto della sabbia dal litorale brindisino rischia di chiudersi nel peggiore dei modi. Passato il giusto e sacrosanto allarme immediato l’intera operazione viene ora ridefinita e riconfezionata nelle più anonime stanze della burocrazia. Il risultato finale dipenderà da una serie di fattori : una contrattazione tutta politica fra regione e provincia di Brindisi cui non saranno estranei il peso politico della componente leccese nella maggioranza regionale, l’utilità o meno di sbandierare una brindisinità da piazza cui siamo oramai abituati da parte del presidente Errico più una serie di altre variabili assolutamente indipendenti dal fatto in se. Anche in questo caso non ci siamo fatti mancare niente: minacce di dimissioni, frasi altosonanti, proclami a sfondo localistico e conseguenti esternazioni autocelebrative quasi che nessun problema possa più essere trattato senza isteria.
E’ invece questo il momento di riportare il fatto alla sua essenzialità per mettere tutti nelle condizioni di capire cosa è successo, cosa ancora si può e si deve fare per salvare le nostre coste (per nostre io intendo le coste pugliesi) e cosa non si è fatto e non si vuol fare.
A fronte di un vertiginoso ed incontrollato depauperamento dei litorali sabbiosi a nord e a sud di S. Cataldo, la spiaggia storica dei cittadini leccesi, si è reso necessario un immediato ripascimento di quel tratto di costa individuando frettolosamente un pregiato giacimento sabbioso sui fondali della costa a nord di Brindisi.
Come sia potuto succedere che a seguito di tale individuazione siano seguiti immediati atti amministrativi autorizzativi di tale trasbordo è ancora un mistero per la risoluzione del quale non lesinerò il mio futuro impegno.
Fuori da ogni polemica è appena il caso di sottolineare che la giunta Vendola avrebbe potuto dimostrare tanta celerità per ben altre emergenze.
Il litorale Brindisino è esteso per oltre 75 Km. E vive anch’esso da almeno vent’anni l’incipiente fenomeno erosivo costiero; già durante la mia esperienza di assessore provinciale ai lavori pubblici denunciai come circa 30 dei complessivi 75 KM sono caratterizzati da coste fragili, composte da materiali sabbiosi e rocce tenere facilmente erodibili dal moto ondoso.
Gli interventi necessari rientrano nelle attività della Autorità di Bacino che è il braccio operativo regionale nella difesa del suolo e che ha il compito di monitorare l’evoluzione dei litorali per attivare le più idonee strategie di difesa.
Sarebbe bastato che l’AdB avesse, in questo ultimo anno di paralisi amministrativa regionale, esaminato con oculatezza e competenza e finanziato i progetti che gli Enti Locali hanno trasmesso alla regione per la misura 1.3 del P.O.R. 2000/2006.
E’ accaduto invece che mentre gli uffici regionali autorizzavano una soluzione tampone penalizzante per il nostro litorale la giunta regionale nella seduta del 6 Aprile autorizzasse con deliberazione n. 451 una serie di interventi strutturali per Polignano, Mattinata, Vico, S. Cesarea e Melendugno escludendo Brindisi e Lecce.
Si deve aggiungere che tale esclusione creerà a breve un forte disagio anche agli operatori turistici impedendo nuovi investimenti e vanificando quelli in atto anche per le scelte legislative imminenti nel settore della gestione del demanio marittimo.
Al comune di Lecce che ha cercato comprensibilmente di sottrarsi alle procedure di V.I.A. mi sento di consigliare di fare fronte comune con l’intero Grande Salento per richiedere alla Regione il rispetto del proprio territorio che non può essere considerato un territorio di serie B.
Lasciamo da parte i localismi e presentiamo progetti di sviluppo comuni che renderanno ancora più preziosa questa parte di territorio pugliese.
Al presidente Errico il solito consiglio: meno barricate, meno minacce, meno proclami e, se non chiediamo troppo, qualche fatto.
Il Consigliere Regionale
Marcello ROLLO
prelievo_sabbia_br
|