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Brindisi, Intervento del Presidente della CCIAA Rubini sulle vie di corsa



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Brindisi, 01/10/2003

Intervento del Presidente della CCIAA Rubini sulle vie di corsa

La vicenda legata alla realizzazione delle vie di corsa per le gru porta containers merita un immediato approfondimento, anche alla luce degli esiti della conferenza di servizi svoltasi a Roma per l’esame del piano territoriale riguardante l’aeroporto di Brindisi. In tale circostanza, come è noto, l’Enac ha fatto rilevare che il piazzale di Costa Morena Ovest ricade nel cono di atterraggio dello scalo aeroportuale e quindi è impensabile collocare delle gru per la movimentazione di contenitori.
Questa tesi, tra l’altro, è stata sempre sostenuta con convinzione, in sede di Comitato Portuale, dalla Camera di Commercio, la quale ha fatto rilevare la assoluta inutilità delle vie di corsa, tanto più perché si prevede di installare gru di soli 33 metri.
Voglio dire con chiarezza che sin dalla presentazione del piano di impresa della società terminalista siamo stati proprio noi a sottolineare una lunga serie di incongruenze, legate soprattutto alla infrastrutturazione dei piazzali. Oggi, purtroppo, siamo costretti a prendere atto del fatto che considerazioni così razionali sono state sempre disattese, portando avanti un progetto inutile ed estremamente costoso. Non si può far finta di ignorare, infatti, che la movimentazione di containers adesso avviene con l’utilizzo di grandi navi, che richiedono fondali non inferiori ai 14 metri e gru con sbracci alti da 72 sino a 90 metri (quasi tre volte più alte di quelle progettate per Brindisi). Anche sulla base di questi elementi, si può dire con chiarezza che Brindisi non ha alcun bisogno di “opere nane”. Del resto, che ci si trovi di fronte ad un clamoroso errore di valutazione non è un mistero per nessuno. Di terminal containers, infatti, si doveva discutere sin dall’inizio in maniera diversa, tenendo ben presenti i flussi internazionali di traffico e gli elementi esponenziali del mercato di settore.
Oggi, pertanto, realizzare le vie di corsa significherebbe dare un’ulteriore “mazzata” ai traffici portuali di altra natura e, in particolare, al già traballante traffico passeggeri. Quanto al terminal containers, invece, è necessario prendere atto del fatto che una struttura del genere ha senso solo se vede impegnato direttamente un vettore terminalista, il quale provvede ad attrezzare le banchine ed a gestire i traffici. Né più e né meno, insomma, di ciò che avviene a Taranto o a Gioia Tauro. A Brindisi, invece, sono state concesse enormi aree portuali a chi non è stato in grado di fornire garanzie sul volume di traffico e sui vettori che avrebbero fatto scalo nel porto. Ignorare tutto questo significa voler deliberatamente continuare a sbagliare.
Ed a ciò si aggiunga il danno che le gru a Costa Morena Ovest provocherebbero al traffico aeroportuale (che continua a crescere, nonostante i ritardi negli interventi strutturali e la mancanza di promozione nei confronti dei vettori nazionali ed internazionali), visto che l’area insiste sul cono di atterraggio, così come chiaramente evidenziato dai responsabili dell’Enac nel corso della conferenza di servizi.
A questo punto, pertanto, l’Autorità Portuale non può più tergiversare. Il presidente Giannini è chiamato a sciogliere il nodo del terminal containers, anche alla luce del fatto che il Comitato portuale attende da luglio precise indicazioni dal terminalista circa l’adeguamento del piano di impresa. Sono certo che, allo stato attuale, non ci sia più alcun margine di trattativa.
Dott. Giuseppe Silvio Rubini
Presidente Camera di Commercio di Brindisi

COMUNICATO STAMPA DELLA C.C.I.A.A. DI BRINDISI

Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv


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