Brindisi, 26/05/2006
Polemica Sanità: CGIL risponde a CISL e UIL
La polemica che si è sviluppata attorno ai provvedimenti adottati dalla Direzione dell’AUSL - BR1 in merito alla corresponsione delle indennità di coordinamento, ex art. 10 del CCNL 20/9/2001, oltre ad apparire assurda e fuori luogo, genera forte preoccupazione per l’idea distorta che offre riguardo i modelli relazionali e il processo di formazione delle decisioni.
Non intendiamo ritornare sul merito dell’applicazione di tale istituto contrattuale, poiché già precedentemente trattato dalla categoria. Non possiamo però accettare la reazione scomposta avuta da chi in alcun modo è stato colpito dalle critiche e dai rilievi mossi dalla FP CGIL e dalla sua struttura aziendale AUSL – BR1 sulla questione in argomento.
Si è trattato, infatti, di una nota di rilievi indirizzata al Direttore Generale dell’Azienda alla quale, peraltro, lo stesso ha risposto fornendo la sua versione dei fatti.
Del tutto inaccettabile risultano essere, dunque, le aggressioni verbali e le offese rivolte a dirigenti della CGIL, a mezzo comunicati stampa, in nome di una sorta di esclusività circa la titolarità a decidere, in virtù di una maggiore rappresentatività che gli autori avrebbero rispetto a chi muove i rilievi.
La titolarità di un sindacato confederale a dire sempre e comunque la propria, giova ricordarlo, è insita nella funzione di rappresentanza generale che è chiamato ad esercitare, a prescindere dalla forza numerica della specifica rappresentatività.
Né la rappresentatività può essere assunta quale criterio vincolante nell’assunzione delle decisioni perché non previsto dalle norme di natura pattizia che regolano l’attività delle Delegazioni trattanti e men che meno può conferire legittimità ad atti e provvedimenti che proprio in tal senso risultino eventualmente viziati.
Per il resto, a noi preme ribadire la necessità del pieno dispiegarsi di corretti rapporti sindacali, attraverso i vari modelli relazionali previsti dal CCNL, fatta salva l’autonomia dei rispettivi ruoli.
In questa logica occorre accettare che ciascuno possa manifestare le proprie posizioni e assumere le iniziative ritenute necessarie, nulla consapevolezza che esistono sedi e strumenti per dirimere eventuali controversie che, ove praticabili, vanno utilizzati. Con serenità, e senza aprire inutili conflitti. Ciò per una, maggiore tranquillità di tutti e nell’interesse esclusivo della totalità dei lavoratori, non solo di quelli aderenti alle Organizzazioni Sindacali, al fine di salvaguardare la loro serenità e la forte carica motivazionale quali condizioni indispensabili per non pregiudicare la qualità delle prestazioni.
E’ questo, a nostro avviso, l’approccio che deve sempre caratterizzare l’agire della parte pubblica e dei soggetti sindacali.
COMUNICATO SEGRETERIE TERRITORIALI CGIL BRINDISI E FP CGIL BRINDISI
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