Brindisi, 31/05/2006
Appalti, Fim Cisl: "Oltre al danno anche la beffa!"
Ormai rischia di prevalere in questo territorio, oltre alla sfiducia, anche la rassegnazione e quindi la speranza in un futuro migliore.
Migliaia sono i disoccupati, ed aziende storiche continuano a chiudere o a fare procedure di mobilità.
La disperazione rischia di prendere il sopravvento alla voglia di programmare per queste nostre realtà un graduale e concreto sviluppo al fine di ridurre le povertà e migliorare le risorse e la loro redistribuzione.
Accade, invece, che le poche attività da fare su Brindisi (vedi Petrolchimico), dove si conoscono molto bene le sofferenze dei lavoratori e delle imprese di manutenzione e di montaggio, i primi a pagare il prezzo della crisi occupazionale, sottoposte ad ore di cassa integrazione e con la paura incombente del licenziamento, le commesse vengono assegnate senza nessuna trasparenza ed informazione, come accadeva nel passato, a società esterne al territorio che hanno pensato al solo profitto, non hanno rispettato gli impegni e sono scappati via lasciando rovine e sporcizia. Ci riferiamo ad esempio alla Technip che per conto di Polimeri Europa, senza fare alcuna verifica attenta alle offerte presentate, ha premiato una impresa per il montaggio di un compressore e linee per il rilancio del gas, a discapito di imprese altamente professionalizzate che sino ad oggi hanno garantito la manutenzione e le condizioni di sicurezza degli impianti all’interno del Petrolchimico.
Stessa cosa accade per quelle poche attività che si realizzano sul territorio. Ci riferiamo agli scaricatori di panchina a Costa Morena, lavoro Tekint affidato ad una s.r.l. Tecnomontaggi per la precisione, che atterra su Brindisi senza aver presentato il progetto ( tempistica, volumi, specializzazioni, risorse e sistema d’imprese) cose normalmente fatte nel passato sulla Confindustria coinvolgendo anche le associazioni di categoria. Tutto ciò crea incertezze e soprattutto mette a rischio la sicurezza e le aspettative.
Insomma, questo territorio appare ormai fuori controllo e senza nessuno che assuma ruoli di responsabilità in un sistema già fragile, in cui il gioco delle grandi committenti e quello di mettere in competizione il sistema delle imprese che pur di sopravvivere tenta il suicidio con prezzi che sono fuori da ogni logica industriale, contrattuale e legislativa.
Il costo di tutto questo si scarica sui lavoratori e sulla parte più debole della società a discapito della salute, della garanzia del lavoro, del salario e dei contributi molto spesso evase per stare nei costi.
La Fim-Cisl e la RSU delle aziende dell’appalto industriale,
RIBADISCONO LA LORO CONTRARIETA’ A TALI COMPORTAMENTI.
Saremo vigili e se necessario con la condivisione ed il contributo di tutte le OO. SS., ai quali chiediamo verifiche e sostegno, con un dibattito interno, iniziative sindacali che ridiano dignità a questo territorio ed ai suoi disoccupati e lavoratori.
Gli accordi, a suo tempo sottoscritti, presso Confindustria individuavano i raggruppamenti e le singole imprese che dovevano intervenire per le attività, per specializzazione, e durata, con il coinvolgimento ove era possibile di imprese locali – se vi sono cambiamenti in corsa – il Sindacato ed i lavoratori hanno il diritto di essere informati.
Abbiamo l’obbligo ed il dovere, nell’interesse dei lavoratori e del territorio di capire i motivi di tali variazioni.
• NON SI POSSONO SCARICARE SUI LAVORATORI LE BEGHE INTERNE AL SISTEMA ORMAI MALATO E SENZA RIFERIMENTI..
COMUNICATO STAMPA SEGRETERIA FIM-CISL BRINDISI
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