Brindisi, 07/10/2003
Antonino risponde all'invito di Giannini
Il sindaco di Brindisi Giovanni Antonino interviene sull’invito che il presidente dell’Autorità Portuale Luigi Giannini ha rivolto al “territorio” brindisino.
“Se non fosse una vicenda così seria – afferma Antonino – ci sarebbe soltanto da ridere nel vedere questo presidente che, con il cappello in mano, va a chiedere aiuto agli altri enti territoriali di questa provincia. Un aiuto che gli abbiamo offerto ben volentieri nelle scorse settimane e per l’ennesima volta. Non a caso, lo abbiamo invitato il 22 settembre per farlo incontrare a Palazzo di Città con parlamentari, rappresentanti di enti, sindacati, associazioni di categoria. Un confronto aperto e concreto che doveva sfociare in un incontro più operativo convocato per il 13 ottobre. Ebbene, Giannini ci ha fatto sapere attraverso un quotidiano locale che lui non sarebbe venuto, in quanto riconosce solo il Comitato portuale come sede in cui affrontare i problemi del porto. Da qui la decisione di annullare tale incontro. Adesso, invece, il massimo esponente dell’Autorità Portuale ci viene a chiedere aiuto per fare pressioni su qualcosa in cui evidentemente il suo Ente non è stato in grado di proporre interventi nel rispetto delle leggi. Un atteggiamento intollerabile, soprattutto se rapportato al fatto che le soluzioni ai problemi si individuano nelle sedi preposte e dopo averli approfonditi in tutti gli aspetti. Ed invece, proprio l’Autorità Portuale è stato l’unico ente assente agli incontri svoltisi ieri a Palazzo di Città sull’occupazione e sull’area a rischio ambientale. In quella sede, ad esempio, si sarebbe potuto affrontare il problema della variante al piano regolatore portuale, cercando di capire se c’era una possibilità concreta di intervento per evitare l’ennesima figuraccia rimediata dall’ente che gestisce il nostro porto.
Giannini, però, evidentemente era troppo preso a seguire i suoi tanti incarichi che da un anno lo tengono sempre più spesso lontano da Brindisi. Mi riferisco al suo incarico di direttore della Federpesca ed alle consulenze che Giannini ha con l’Unione Europea e con il Cnel. ‘Lavori’ e compensi a cui il presidente non ha inteso rinunciare per tentare di salvare il porto di Brindisi, trascorrendo notti e giorni dietro la sua scrivania.
Ed allora, resti nel suo splendido isolamento, mentre io continuerò ad occuparmi di porto parlando con gli operatori portuali e cioè con chi ha veramente a cuore le sorti di questa struttura.
L’augurio è che ci si renda conto una volta per tutte che a Brindisi il tempo di Giannini è definitivamente scaduto.
Nel frattempo, si deve sperare che non provochi altri danni. Domani, ad esempio, mi risulta che incontrerà i dirigenti dell’Enac per chiedere una modifica del cono di atterraggio dell’aeroporto. Come dire, insomma, che dopo aver distrutto il porto tenta di far danno anche allo scalo aeroportuale che, invece, comincia ad andare a gonfie vele. Proprio per controllare il suo operato, pertanto, ho deciso di tornare in Comitato portuale. Un assise dove da oggi in poi ognuno dovrà svolgere sino in fondo il proprio ruolo prima che quest’uomo completi il suo disegno diabolico finalizzato a distruggere il nostro porto”.
COMUNICATO STAMPA DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BRINDISI
Dalla redazione goirnalistica di Puglia Tv
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