Brindisi, 17/06/2006
Centrale fotovoltaica, Rollo: "vicenda sconcertante"
La vicenda dell’annunciata costruzione di una centrale fotovoltaica da realizzare a Brindisi è sconcertante. Lo stupore nasce anche dal fatto che, in qualità di vicepresidente della V commissione regionale, organismo deputato alla trattazione delle problematiche ambientali della nostra regione, non ho mai né visto, né sentito alcunché di ufficiale riguardo all’intera questione.
Ma, a parte tutte le considerazioni sugli aspetti amministrativi, ancora completamente oscuri agli enti ed all’opinione pubblica, qui mi interessa svolgere alcune considerazioni tecniche che cercherò di semplificare al massimo.
Innanzitutto va premesso che a Brindisi fra il 1999 ed il 2001, attraverso fondi rivenienti dalla Sovvenzione Globale e dai Patti territoriali, fu finanziata la realizzazione di due impianti industriali e precisamente la Winsol Energy System, società per la produzione, manutenzione e assemblaggio di moduli fotovoltaici (pannelli, urnette ecc) e la Progressive Technologies Enterprises specializzata nel taglio e nello squadramento di fette di silicio, componente fondamentale nei moduli per la captazione dell’energia fotovoltaica.
Tali insediamenti nella strategia territoriale dell’epoca venivano considerati parte di un più ampio quadro di sviluppo che avrebbe visto la nascita di una “catena del silicio”, condizione indispensabile e propedeutica alla nascita di una centrale fotovoltaica.
Va ascritto ad indubbio merito dell’allora amministrazione provinciale di centrodestra di Brindisi, la giunta Frugis nella quale ricoprivo l’incarico di assessore ai Lavori Pubblici, l’aver creduto fortemente alla nascita di un “polo” fotovoltaico e l’aver indetto una gara pubblica per l’installazione e la manutenzione di 2.500 pali fotovoltaici lungo le strade provinciali, esperimento pilota nazionale celebrato sul Sole 24 Ore dell’epoca come “tentativo meritevole di stimolare il mercato della produzione di energia da fonti rinnovabili”.
Aggiungo solo per cronaca che l’attuale amministrazione Errico, sedicente ecologista e attenta ai problemi ambientali, ha lasciato tale iniziativa nella più totale incuria sino a quasi vanificarne i risultati.
Appare quindi più che strano, quasi assurdo, che proprio all’interno di un percorso, purtroppo interrotto, di creazione di un polo fotovoltaico si inserisca la possibilità della costruzione di un impianto assolutamente privo di qualsiasi logica di sistema ed estraneo, invece, alla vocazione industriale del sito prescelto.
Il mercato mondiale del fotovoltaico è oggi pesantemente condizionato dal lievitare del costo del silicio, che nell’ultimo anno si è quintuplicato, rendendo non solo onerosissimo un tale investimento, ma privo di qualsiasi remuneratività nel lungo e medio periodo, ammenochè non si ipotizzi la costruzione di una centrale di 20 MW i cui costi sarebbero ammortizzabili nell’arco temporale di 10 anni.
Ma c’è di più : i massimi esperti mondiali nel settore fotovoltaico giustificano l’esistenza di centrali solo “a valle” di quella che viene volgarmente chiamata “la catena del silicio” che prevede, a monte, la creazione di un impianto per la produzione del Policristallo, indispensabile per alimentare impianti come quelli già esistenti sul territorio (la citata Progressive).
Tale impianto, oltre ad essere in linea con la vocazione imprenditoriale del territorio, sarebbe in grado di generare circa 150 posti di lavoro ed un altro centinaio nell’indotto occupando solo 2 Ha rispetto ai fatidici 25 occorrenti per l’impianto Italgest.
Da tempo tale idea imprenditoriale (oltre un anno) è oggetto di studi da parte di un pool di tecnici di fama mondiale, istituti finanziari internazionali e professionisti locali che hanno già richiesto in preassegnazione i suoli occorrenti al Sisri che ha già accolto tale richiesta in quanto logica e lineare in un’ottica di completamento della filiera produttiva in un territorio appetibilissimo per il tasso di irradiazione solare .
Ancora una volta “bufale” quindi, bufale e improvvisazione.
Errico, e con lui il presidente Vendola, continua ad improvvisare e a lanciare deliranti farneticazioni che sarebbero archiviabili nel folklore e risolvibili con qualche risata fra amici se, come ho già detto, non si parlasse di gente e di lavoro.
Davvero mi chiedo fino a quando i partiti di centro sinistra si ostineranno ad anteporre i loro equilibri interni ai bisogni sempre più urgenti di una parte della città.
L’azione della quale mi sono reso disponibile, cioè ad offrire il mio contributo per la risoluzione del problema occupazionale in questa provincia mi trova, ove mai ce ne fosse bisogno, ancora più convinto dopo la vicenda della centrale fotovoltaica.
Per non parlare del problema rifiuti… ma questa è un’altra storia che affronteremo presto.
Marcello Rollo
Vice Presidente V Commissione regionale
Ambiente – Trasporti – Assetto del Territorio – LL.PP.
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