Brindisi, 20/06/2006
Referendum: i NO di Sinistra Ecologista
Sono molteplici le ragioni istituzionali e democratiche per votare No: alcune anche di carattere ambientale o meglio che riguardano la concezione e il modo concreto di governare l’ambiente.
Il governo del territorio e dell’ambiente, ad esempio, hanno bisogno di unitarietà di poteri. Anche se la delega alle regioni per il governo di molti settori esiste com’è giusto che sia, è necessario però che gli indirizzi restino nazionali, per fare in modo che ogni cittadino sia uguale di fronte a leggi e a diritti e doveri che esse prevedono. Non c’entra nulla lo statalismo che alcuni ci attribuiscono – continua –, la questione è un’altra se lo stato debba o meno conservare poteri precisi di indirizzo in materie di interesse generale. Io ritengo di si, mentre altri pensano che ciò non sia necessario. Non ci potremmo mai permettere – che l’abusivismo edilizio venga trattato diversamente da regione a regione, o che le politiche sull’acqua, che è un bene comune e collettivo, venga perseguito con indirizzi non unitari e nell’interesse di tutto il paese. Lo stesso vale per le politiche energetiche, dei trasporti o per le grandi infrastrutture civili, per non parlare del sistema dei rifiuti.
Insomma l’idea sottesa a questa pessima ‘riforma’ fatta dal governo di centrodestra e che ora va al giudizio dei cittadini è quella di un paese sempre più disunito negli indirizzi di fondo e dunque meno giusto anche ambientalmente. Anche le imprese del settore non hanno nulla da guadagnare da una legislazione fatta a pezzi e sempre più incerta, così come gli enti locali che apparentemente aumenterebbero i loro poteri ma che, nella pratica ed al di fuori da indirizzi nazionali, sarebbero spesso abbandonati a se stessi nel risolvere serissimi nodi che riguardano lo sviluppo dell’intera nazione.
COMUNICATO STAMPA SINISTRA ECOLOGISTA BRINDISI
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