Torre S. Susanna, 10/09/2003

Conferito a Don Gelmini il premio Santa Susanna

Un premio nazionale per promuovere i valori umani e cristiani che hanno caratterizzato la vita della patrona di Torre Santa Susanna. Con questo intento, Don Antonio De Stradis ideò, nel 1998, il “Premio Santa Susanna” conferito ogni anno a personalità illustri distintesi proprio nell’impegno nel sociale. Negli anni si sono succeduti personaggi come Rita Borsellino, Chiara Amirante, Leonardo Mondadori, Liliana Cosi.
Quest’anno la scelta è caduta su colui che ha dedicato la propria vita alla lotta concreta alla droga e all’aiuto dei più bisognosi come i bambini, gli anziani e i malati: Don Pierino Gelmini.
La cerimonia di premiazione si è svolta nella Chiesa Matrice di Torre Santa Susanna, gremita di cittadini e delle più alte autorità religiose, civili e militari. Tutti per rendere omaggio ad un uomo che, alla soglia degli ottant’anni, attraverso le sue comunità di recupero per tossicodipendenti, sparse in tutto il mondo, ha reinserito nella società più di trecentomila ragazzi, in quarant’anni di attività. Difatti il 13 febbraio scorso Don Gelmini ha festeggiato il quarantennale dalla fondazione della sua prima “Comunità Incontro”. Da allora il loro numero è cresciuto esponenzialmente: oltre alle 162 sedi italiane, presenti in tutte le regioni, essa è presente con altre 74 sedi in altri Paesi, tra cui la Bolivia, il Brasile, la Francia, la Svizzera, la Thailandia e gli Stati Uniti.
Fautore della cosiddetta “Cristoterapia”, Don Gelmini, con un discorso appassionato e coinvolgente, ha illustrato i punti fondamentali del proprio operato.
“Non si può combattere la droga di strada con la droga di Stato” ha tuonato dal pulpito della Chiesa Madre. Il riferimento è all’uso della terapia del metadone utilizzato in altre comunità e nei Sert. “Nella nostra comunità curiamo soprattutto lo spirito dei nostri ospiti, attraverso l’insegnamento di quei valori fondamentali espressi nel Vangelo”. Don Gelmini era accompagnato da una rappresentanza di giovani che sono in cura nelle sue comunità, i quali hanno testimoniato la propria esperienza e il cammino di recupero intrapreso. Don Pierino ha poi sottolineato che non esistono distinzioni tra droghe leggere e droghe pesanti, perché tutte contribuiscono al disfacimento fisico e morale di coloro che ne fanno uso. “Noi diciamo no a tutte le droghe, naturali e sintetiche, leggere e pesanti. Chi opera distinzioni lo fa nella consapevolezza di arrecare un danno ai nostri giovani”. E poi ha rivolto un monito alle famiglie presenti: “Siate vicini ai vostri figli, non siate vittime di un consumismo sfrenato che genera quell’insoddisfazione che può trovare proprio nella ricerca di uno “sballo” una valvola di sfogo. Insegnate loro quei valori tradizionali che, per fortuna, sono ancora presenti, soprattutto nel Sud Italia e nelle realtà più piccole come è, appunto, il vostro paese”.
Un discorso interrotto più volte dagli applausi dei presenti che rimarcavano i punti salienti del discorso.
Ad alternarsi sul palco anche il vescovo Mons. Marcello Semeraro, Don Antonio De Stradis e l’assessore regionale all’Ambiente Michele Saccomanno. Quest’ultimo ha sottolineato l’importanza della testimonianza diretta fatta dal Don Pierino Gelmini: “La vita di Don Gelmini rappresenta un esempio per tutti, giovani e non. Siamo onorati di averlo avuto qui questa sera e di aver potuto ascoltare, dalle sue parole, la passione con cui egli si dedica al prossimo e l’alto valore umano del suo operato”.
Tra le autorità presenti, tra gli altri, il sindaco di Torre Santa Susanna, Francesco Frioli, il vice presidente della Provincia di Brindisi, Maurizio Friolo, il prefetto di Brindisi, Cesare Ferri, il questore Pietro Ieva, il comandante dei carabinieri, Costantino Squeo.

Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv