Copertino, 06/07/2006
Acquistano piante con assegni falsi. Denunciati tre francavillesi
Evidentemente la funzione rieducativi della pena proprio non funziona con G.G., 31enne francavillese, sempre alla ribalta delle cronache locali per la commissione di truffe in danno di commercianti per i più svariati generi. Orologi di marca, forniture di prodotti olivicoli, abbigliamento e altro. Il genere sembra non importare. Il malcapitato di truno, questa volta, un vivaista di Copertino, nel leccese.
Alcuni giorni fa G. si presenta presso l’azienda ove, accuratamente e pare con molta competenza, così ha riferito poi il povero commerciante, ha scelto alcune piante ornamentali, anche abbastanza grandi, per adornare il suo giardino nel brindisino. L’uomo è accompagnato da un signore più anziano di lui, sulla cinquantina, che presenta come un suo amico.
Alcuni giorni dopo quello stesso amico si riporta presso quel vivaio e, adducendo il fatto che l’acquirente, per un grave ed improvviso impedimento di carattere personale, non aveva potuto ripresentarsi personalmente per ritirare le piante, lo aveva pregato di adempiere all’appuntamento. L’uomo, quell’amico sulla cinquantina, è accompagnato da un autotrasportatore, asseritamente “reclutato” per effettuare il trasporto delle piante, alcune di questi delle palme alte quasi quattro metri.
Dopo aver concluso le operazioni di carico, quindi, adempiono al pagamento, in maniera “precisa” con un assegno circolare, e ripartono di lì alla volta di Latiano. Almeno così avevano detto. L’amara sorpresa per il vivaista al momento della presentazione all’incasso del titolo bancario.
“Mi dispiace, non possiamo versarlo. E’ falso”. A sentire le parole del cassiere il vivaista è colto da un leggero malore, ma, fortunatamente, si riprende quasi subito. L’assegno che gli era stato consegnato in cambio delle piante, per un valore di circa 7.000 €, era effettivamente una fedelissima riproduzione. Il frutto (non la pianta!) di una masterizzazione con programma informatico. Carta straccia, insomma.
Il poveretto, quindi, non si perde d’animo. Di lì l’immediata denuncia ai Carabinieri tramite il numero telefonico del pronto intervento 112, e l’operatore alla centrale operativa che gli indica di portarsi presso il Comando dell’Arma più vicino, la Tenenza di Copertino per formalizzare il fatto.
A quel punto scattano le indagini. Tre uomini, un camion e piante alte come giraffe, non possono essersi volatilizzati, e questo i Carabinieri lo sanno bene. Ci vuole pazienza, però, e loro ne hanno tanta. Diramano immediatamente nell’ambito della Provincia e all’indirizzo dei Comandi di quelle contermini, la descrizione dei tre truffatori e delle modalità con cui si è consumato l’ennesima truffa. Una consultazione in Banca Dati e poi la svolta. Per analoghi fatti ha già operato diverse volte il Nucleo Operativo e Radiomobile di Francavilla Fontana. Una telefonata e dalla città degli Imperiali vengono inviate alcune foto segnaletiche di persone già indagate per simili fatti.
Il riconoscimento visivo, quindi, da parte della vittima del reato, permette di identificare proprio G.G., che viene subito deferito alla Procura di Lecce dai Carabinieri di Copertino. Rimangono da individuare, ora i suoi complici. Nel frattempo arrivano a Francavilla Fontana, in posta elettronica proprio dal Comando leccese, alcuni fotogrammi estrapolati dal filmato dell’impianto di telesorveglianza installato presso il vivaio salentino. I Carabinieri francavillesi, non hanno dubbi.
Ancora una volta la conoscenza del territorio e dei suoi abitanti e la circolarità informativa tra i vari Reparti dell’Arma dei Carabinieri permette di far luce su un caso altrimenti destinato a rimanere irrisolto. Riconoscono immediatamente in quelle foto colui che si era presentato come “l’amico cinquantenne” del primo indagato. Si tratta di D.M., di fatto 53enne. Anche l’autotrasportatore viene individuato grazie a quelle foto. Evidentemente non avevano fatto i conti con la tecnologia e mai avrebbero potuto immaginare che la targa del camion sarebbe stata ripresa da una telecamera. Anche M.C.P., 36enne, dovrà rispondere si “truffa in concorso”.
Ma non è finita qui. Così come in altre circostanze, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile francavillese si portano presso l’abitazione di campagna di G.G., dove, in effetti, rinvengono sei palme del tipo “cocus piumosa”, chiaramente interrate da pochi giorni. La terra non si è ancora ben assestata e il papà del ragazzo non sa neanche fornire una plausibile spiegazione circa la provenienza di quegli arbusti.
Fatture manco a parlarne, eppure, così come erano state sistemate, a seconda dell’altezza in due distinti gruppi di tre, son piante da oltre duemila euro. I Carabinieri, quindi, le sequestrano e vi appongano i sigilli che ne impongono, beffa oltre la denuncia, la custodia … e l’obbligo di innaffiarle!
I tre denunciati, inoltre, verranno proposti per l’irrogazione di un provvedimento di rimpatrio con foglio di via obbligatorio, con diffida di far ritorno per tre anni senza la preventiva autorizzazione dell’Autorità Amministrativa nel comune di Copertino. Per G.G., l’ennesimo procedimento amministrativo. Se dovesse continuare così saranno ben pochi, a breve, i Comuni in cui potrà recarsi.
REGIONE CARABINIERI PUGLIA -
COMPAGNIA DI FRANCAVILLA FONTANA -
NUCLEO OPERATIVO E RADIOMOBILE |