Lecce, 11/07/2006

Prelievo di sabbia: il comune di Lecce non molla la presa

L'Amministrazione comunale di Lecce ha deciso di adire al Tar contro la decisione della Regione Puglia di sospendere l’autorizzazione amministrativa per il prelievo di sabbia dai fondali di Punta Penna e la successiva destinazione ai litorali leccesi di Torre Chianca e S.Cataldo.
Come si ricorderà la questione del "prelievo di sabbia" ha tenuto banco per diverso tempo nei mesi scorsi ed è stata fonte di forti proteste dei cittadini della provincia di Brindisi e degli amministratori locali.
Dopo il veto posto dalla Presidente Errico, la Regione, in un apposita conferenza di servizi convocata per il 9 Maggio 2006, decise di sospendere la validità dell’autorizzazione amministrativa già predisposta dal Settore Demanio e Patrimonio proponendo al Comune di Lecce di avviare una verifica sulla eventuale possibilità di utilizzazione di più siti di prelievo di sabbia.
Nei giorni scorsi, però, il Comune di Lecce, dopo aver richiesto di poter utilizzare i sedimenti accumulatisi per l’azione del vento nelle aree attigue agli arenili di Torre Chianca e San Cataldo, ha ricevuto un sostanziale rifiuto. La Sezione leccese del Settore Foreste del Servizio Idrogeologico dell’Assessorato Risorse Agroalimentari della Regione Puglia ha autorizzato unicamente l’asporto della sabbia depositata sulle strade, negando di contro la possibilità di rimuovere la sabbia accumulatasi in altre aree pubbliche e private.
Davanti all'impossibilità di prelevare la sabbia dal territorio della Provincia di Lecce, il Comune presieduto dalla Poli Bortone ha deciso di tornare alla carica per ottenere d'ufficio la sabbia brindisina.
L'amministrazione comunale di Lecce ha, quindi, deciso di affidare il ricorso all'avvocato Francesco Flascassovitti che chiederà al Tar di annullare il verbale della conferenza di servizi del 9 maggio scorso e di fatto rendere attuabile il prelievo di sabbia dai litorali brindisini.
La questione del prelievo di sabbia, diversamente da quanto accaduto a Brindisi, aveva continuato ad essere oggetto dell'attenzione della stampa leccese e del Comune capoluogo. Anche con dichiarazioni stucchevoli ed offensive nei confronti di Brindisi.
Il 21 Giugno scorso Eugenio Pisanò, assessore all’Ambiente del Comune di Lecce, ha fatto emettere un comunicato stampa nel quale dichiarava testualmente: “Una spiegazione al fatto che Brindisi non voglia darci la sabbia esiste perché fornendoci la sabbia riemergerebbero tutte quelle situazioni che hanno coinvolto l’amministrazione di centrosinistra di Antonino, per la quale erano preannunciati da più parti sviluppi clamorosi. Alla luce degli accadimenti di queste settimane, sono fermamente convinto che Brindisi non ci fornirà mai la sabbia, essendo servita a ricoprire un’inchiesta che a tutt’oggi non ha dato sviluppi particolari, pur attesi e preannunciati”.

Ore.Pi.

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