Bari, 26/07/2006

Rigassificatore in Puglia: Cioce (Psdi) rilancia l'idea Barletta

"Se Brindisi e Taranto non vogliono il rigassificatore, allora sia presa in considerazione l'ipotesi di realizzarlo a Barletta: invito il sindaco Nicola Maffei ad avviare in tempi brevissimi un confronto in città su questo tema, anche con l'ausilio di tecnici specializzati, e qualora il progetto riscontrasse il favore della comunità barlettana ad avanzare una candidatura ufficiale al Governo e alla Regione Puglia".

Il presidente del gruppo Psdi alla Regione Puglia, Giuseppe Cioce, rilancia l'idea di realizzare il termovalorizzatore previsto in Puglia sulla litoranea della città della Disfida (proposta avanzata dal consigliere regionale per la prima volta a febbraio scorso).
"Quello del rigassificatore è un progetto che potrebbe portare grandi vantaggi alla città e a tutta la nuova provincia”, spiega Cioce. "E' chiaro che prima di avanzare qualsiasi candidatura è fondamentale ottenere il consenso della comunità locale, ma il dibattito va sollecitato e questo è compito del sindaco e della nuova amministrazione comunale".

Secondo Cioce il rigassificatore a Barletta potrebbe essere realizzato in località Ariscianne. "Il rigassificatore, è dimostrato, non inquina: non essendo un impianto di produzione, non genera infatti emissioni in atmosfera. Semmai il pericolo risiede nelle enormi quantità di gas stoccate, ma gli impianti in questione sono molto avanzati e anche su questo ci sono ampie garanzie".

Secondo il consigliere socialdemocratico il dato che non va trascurato è quello relativo ai risvolti economici-occupazionali del progetto. "Per l'impianto di Taranto si parlava di un investimento di 540 milioni di euro - spiega Cioce - con una produzione stimata in 8 miliardi di metri cubi annui di gas. Per la fase di costruzione si prevede l'utilizzo per due anni di circa 1.000 unità, mentre per l'esercizio il rigassificatore occuperebbe 200 persone più 400 per le attività di servizio e manutenzione. Questo senza considerare l'opportunità di far nascere la cosiddetta catena del freddo, un'industria parallela che potrebbe risollevare anche le sorti della nostra agricoltura attraverso investimenti nel campo dei surgelati, altra opportunità che genererebbe occupazione, si stima circa 1.000 unità".

"In una zona in cui la crisi del settore abbigliamento, tessile e calzaturiero ha messo in ginocchio l'intera economia - conclude il consigliere del Psdi - quella del rigassificatore mi sembra un'idea quantomeno su cui discutere, ma bisogna fare in fretta".

COMUNICATO UFFICIO STAMPA CONSIGLIO REGIONALE PUGLIESE