Brindisi, 28/07/2006

Sistema aeroportuale, Mennitti: "non mettere in discussione gli equilibri"

Prima di diffondere dichiarazioni ed alimentare polemiche, ho ritenuto utile sentire direttamente l’amministratore unico della Seap per comprendere bene il senso delle sue affermazioni in ordine alle potenzialità degli aeroporti pugliesi.

L’ing. Di Paola mi ha precisato di ritenere che la vera prospettiva di sviluppo della nostra Regione sia rappresentata dalla ipotesi del Grande Salento e che, in questo quadro, egli ha espresso l’auspicio che l’aeroporto di Grottaglie, per il potenziamento del quale sono in corso lavori e sono stati decisi investimenti rilevanti, possa svolgere un grande ruolo, non limitato alla spedizione delle fusoliere degli aerei che in quell’aeroporto costruirà Alenia.

Prendo atto che nelle valutazioni della Seap l’idea del Grande Salento sta prendendo forza: essendo fra coloro che l’hanno alimentata con entusiasmo, non disperderò certo in una polemica campanilistica la grande attrazione che lo sforzo comune di città e province sta realizzando a favore di un territorio che è impegnato ad integrare, a vantaggio di un progetto comune, potenzialità diverse, tentando di governarle perché si organizzino in sistema. Confrontare e verificare le posizioni è l’unico modo che conosco per approfondire i problemi; lanciare messaggi mediatici, che poi hanno bisogno di interpretazioni autentiche per essere compresi, è imprudente, soprattutto se i temi in discussione sono complessi e complesse sono pure le competenze. Siccome tuttavia è in atto una partecipata tavola rotonda sul sistema aeroportuale della Puglia, vorrei svolgere qualche osservazione nella qualità di Sindaco di una città che ha in questo dibattito una parte rilevante.

Innanzitutto vale per gli aeroporti il principio della razionalizzazione dei ruoli e della funzioni per ridurre la concorrenza interna e realizzare un sistema di utile collaborazione. Non può accadere che gli investimenti, in verità destinati equamente ad ogni sito, debbano determinare entusiasmi con il rischio di sconvolgere il quadro della razionalizzazione del sistema regionale del trasposto aereo. Anzi deve accadere il contrario: che gli investimenti realizzino i programmi approvati dagli organi competenti, traducendoli in coerenti opere infrastrutturali. La Seap è una società controllatissima dalla Regione, svolge perciò la funzione di braccio operativo dell’ente pubblico di riferimento.

A me sembra corretto che l’amministratore unico della società si ponga la domanda della adeguata utilizzazione delle strutture in costruzione. In questo quadro è legittimo, anzi responsabile, che Di Paola si interroghi sulla utilizzazione di una pista in costruzione di circa tremila metri, che risulterebbe sopradimensionata ove dovesse servire solo a spedire le fusoliere dei Boeing. Però questo approfondimento sarebbe stato meglio svolgerlo prima, dal momento che si sapeva che quell’opera era destinata ad essere funzionale ad un progetto di diversificazione dei ruoli degli aeroporti di Brindisi e Taranto. Quello che non può – non deve – accadere è che si rimetta in discussione quanto è stato faticosamente costruito con senso di equilibrio. Anche a Brindisi, alcuni mesi fa, Di Paola espresse per l’aeroporto brindisino la convinzione di un destino importante, ma tutti sappiamo che, se non siamo attenti ad evitare competizioni insostenibili,il risultato rischia d’essere compromesso in partenza.

Quando si raggiunse l’obiettivo di portare in Puglia un insediamento produttivo del settore aeronautico, vincendo la strenua concorrenza della Campania, fu individuato il territorio di Grottaglie e fummo unanimi tutti i pugliesi nell’accogliere l’indicazione, fornendo così al Paese una prova di coesione e di ragionevolezza. In Calabria nei primi anni Settanta si scatenò la rivolta fra Catanzaro e Reggio anche a causa di un insediamento industriale del quale non si fece poi niente: noi in Puglia abbiamo dimostrato che trent’anni non sono trascorsi inutilmente e che le città del Mezzogiorno hanno scelto la strada della collaborazione. Nel caso specifico l’intesa è di esaltare Grottaglie nel ruolo di aeroporto di produzione e Brindisi in quello di scalo intercontinentale per il trasporto dei passeggeri.

Questa ovviamente è una ipotesi da costruire misurandosi con il mercato, i flussi turistici, la professionalità degli operatori, la capacità di ridurre i costi ed elevare la qualità dei servizi. Ma non possiamo mettere in discussione una direttrice di sviluppo condivisa prima d’averla sperimentata, provata, magari corretta, ma tenacemente sostenuta. Mi preoccupa la tentazione, emersa da qualche dichiarazione, di inserire nel dibattito elementi di polemica quali il ritardo del passaggio dell’aeroporto di Brindisi da militare a civile e la presenza, talvolta ingombrante, delle opere ONU a bordo pista. I problemi vanno risolti, non strumentalizzati; altrimenti diventano pretesti.

Noi siamo su questa linea. Se il Grande Salento esploderà, nel senso che diventerà forte elemento di attrazione, siamo già ben messi per reggere fenomeni di crescita. Ma ora rimbocchiamoci le maniche e costruiamolo come lo abbiamo ipotizzato, evitando la tentazione delle scorciatoie ma pure quelle delle deviazioni in corso d’opera.
Possono solo rallentarne il cammino.

Domenico Mennitti
Sindaco di Brindisi

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