Bari, 08/08/2006
Avio Spa, Saccomanno: “preoccupazione sulla sorte dello stabilimento brindisino”
Desta preoccupazione l’ennesimo passaggio di proprietà di Avio SpA soprattutto per le eventuali conseguenze sul piano aziendale e il mantenimento dei livelli occupazionali. Occorrono, oggi più che mai, garanzie per lo stabilimento brindisino e per i nostri lavoratori.
Il fondo Carlyle, come è noto, ha ceduto il 70% delle quote detenute in Avio Spa a Cinven, società europea di investimenti specializzata in buy-out con sede a Londra.
Contestualmente Finmeccanica, il gruppo concentrato nella difesa e nel settore aerospaziale, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con i fondi Cinven per la vendita del 30% di Avio per 430 milioni di euro. Contestualmente alla cessione Finmeccanica riacquisterà il 15% di Avio per un controvalore di 150 milioni. E’ evidente come questa sia una operazione di speculazione finanziaria, ma il punto non è questo.
Dal 10 gennaio, per un periodo di 12 mesi, è scattata la cassa integrazione guadagni straordinaria per operai, impiegati e quadri dei reparti collegati alle attività di revisione e riparazione ed il personale di staff dello stabilimento brindisino di Avio, con punte massime mensili di 260 persone rispetto alle circa 800 utilizzate nella sede di viale Arno.
La procedura, già avviata il 5 settembre 2005, era stata trasformata in cassa integrazione ordinaria in attesa di verificare gli orientamenti sul budget della Difesa. In assenza di novità si era reso necessario il riavvio della procedura per il ricorso alla cassa integrazione guadagni straordinaria. Va detto che Finmeccanica, anche per la pressione esercitata dalla disperazione dei lavoratori in provincia di Brindisi, ha ottenuti notevoli benefici. Si pensi alla maxi commessa per i motori delle fregate Fremm e all’accordo quadro tra Regione e Finmeccanica, che significa in sostanza tanti soldi destinati all’azienda.
Nessuno dimentichi che il Ministero dell'Economia e delle Finanze possiede il 33,821% del capitale sociale di Finmeccanica. Il fatto che ora Finmeccanica dimessi la sua partecipazione in Avio, portando la sua quota azionaria al 15%, implicitamente significa un maggiore disimpegno del Governo nel piano aziendale. E’ lecito chiedersi pertanto, quali ripercussioni avrà sulle sorti dello stabilimento brindisino? Avio si era impegnata a realizzare una serie di investimenti per il valore di 40 milioni di euro per una parziale diversificazione delle attività produttive dello stabilimento di Brindisi nell’ottica di allargare il portafoglio prodotti e di adeguare il sito a nuove opportunità di mercato. Questi impegni saranno mantenuti? La strategia aziendale sarà confermata? A questo punto intervengano Governo centrale e quello regionale per chiedere a Finmeccanica di salvaguardare le sorti di Avio nel sito di Brindisi affinché non si abbiano ulteriori contraccolpi sul piano occupazionale e sull’attività svolta dalle aziende dell’indotto. In assenza di garanzie si esamini la possibilità finanche di annullare l’Accordo quadro con la Regione o di vincolarlo meglio a concrete prospettive di crescita specificatamente su Brindisi.
COMUNICATO STAMPA DOTT. MICHELE SACCOMANNO – PRESIDENTE GRUPPO REGIONALE DI ALLEANZA NAZIONALE
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