Brindisi, 16/08/2006

Rsu Petrolchimico: preoccupazione per i lavoratori dell'indotto

La R.S.U. delle imprese del petrolchimico di Brindisi esprime forte preoccupazione sulla situazione occupazionale relativa ai lavoratori dell’indotto.
Dopo la chiusura del cantiere SNAM “Turbo Gas” e senza investimenti alternativi che potessero garantire il mantenimento dei livelli occupazionali, le imprese hanno dovuto licenziare il personale.
Una situazione, che se da una parte giustifica la riduzione del personale, dall’altra non si comprende l’atteggiamento delle istituzioni che rimangono indifferenti di fronte ai licenziamenti senza affrontare il problema nelle sue dimensioni. Da queste responsabilità non sono esenti neanche le committenti all’interno del petrolchimico.
Queste invece di salvaguardare la professionalità delle aziende sino ad oggi acquisita, favoriscono imprese esterne non qualificate mettendo in discussione ulteriori posti di lavoro.
La RSU affinché non si creino equivoci o strumentalizzazioni intende chiarire che tali denunce nascono da una crescente preoccupazione, che altri lavoratori possano essere licenziati, senza escludere, peraltro una drastica chiusura di tutti i cantieri. Si sta notando negli ultimi mesi, da parte delle committenti, una politica degli appalti poco chiara e trasparente.
Questa politica industriale sta mettendo in seria discussione il radicamento dell’imprese integrate nel sistema petrolchimico, che sino ad oggi, ha garantito, per le committenti, interventi di qualità manutentivi su impianti tecnologicamente avanzati, la sicurezza, l’ efficienza, i costi e per i lavoratori, invece, il rispetto dei diritti contrattuali e previdenziali, ma sopra tutto occupazionali. Infatti oggi i contratti di manutenzione garantiscono, seppur con qualche difficoltà, una stabilità occupazionale per i lavoratori e l’assistenza continua per tutti gli impianti. Il rinnovo dei contratti in atto, a meno di situazioni particolari, lo si vuole smantellare per inserire aziende esterne.
Perché, se l’elenco prezzi delle manutenzioni ordinarie è uguale per tutte le imprese? A chi giova tutto questo? Si ha il sospetto che la strategia messa in campo dalle committenti, sia quella di indebolire il movimento dei lavoratori, penalizzando, oggi una azienda e domani un’altra. Pertanto a fronte di quanto sopra detto, la RSU invita urgentemente le Segreterie Territoriali di categoria a chiedere alle confederazioni CGIL-CISL-UGL-UIL di promuovere un incontro con le committenti in Confindustria.

RSU Imprese Petrolchimico