Brindisi, 17/08/2006

Università, Friolo: “potenziare l’offerta del territorio con la Facoltà di Medicina”

Ha ragione Saccomanno quando afferma che Provincia, Comune, Camera di Commercio e Ausl BR/1 dovrebbero fare in modo che Brindisi abbia la Facoltà di Medicina.
Questa indicazione è nella logica delle cose considerato nel “Di Summa”, per merito dell’Ausl, sono operativi cinque corsi di laurea nelle seguenti professioni sanitarie: Fisioterapia, Igienista Dentale, Infermieristica, Tecniche di Laboratorio Biomedico, Tecnica della Riabilitazione Psichiatrica. Un corso di laurea in Medicina e Chirurgia e un altro in Odontoiatria e protesi dentaria dovrebbero fare registrare interesse da parte delle Istituzioni locali giacché questa esigenza è avvertita molto negli studenti di Brindisi e delle altre province del cosiddetto Grande Salento.

Poco importa se, come nelle intenzioni della Provincia, tutte le Facoltà andranno accorpate in un’unica sede che trovi definitiva destinazione d’uso nell’ex Collegio Navale “Nicolò Tommaseo”. Il nodo da sciogliere non è dove ma quando.

L’importante, in questi casi, è che si faccia e che tutto accada al più presto per evitare che altre Province, prima fra tutte quella di Lecce, possano riuscire nell’intento. Non si tratta di penalizzare i leccesi, ma di privilegiare, una volta tanto, i nostri giovani considerato che, proprio per istituire la Facoltà di Medicina, abbiamo tutte le condizioni necessarie: si pensi alle competenze e alle tecnologie disponibili nell’ospedale “A. Perrino”.

In questi mesi è stato detto spesso che la scelta degli indirizzi di studi avrebbe dovuto tenere conto delle vocazioni del territorio e delle potenzialità. La Provincia ha attivato corsi di laurea, tra gli altri, in Scienze politiche per l’area mediterranea e poi Sociologia e ricerca sociale. Non è il caso di polemizzare, anche se resta da capire quanto realmente possano garantire sbocchi occupazionali questi indirizzi e quanto riscontro abbiano rispetto alla vocazione del territorio.

Di contro, invece, è risaputo come i corsi di laurea indicati e attivati dall’Ausl BR/1 rispondano a precise esigenze di mercato: infermieri, fisioterapisti, tecnici della riabilitazioni sono infatti carenti negli organici di ospedali e strutture private di Brindisi e di tutt’Italia. La stessa cosa sta accadendo, da qualche anno, anche per i medici. Ogni anno diventa sempre più difficile trovare, pertanto, medici per completare gli organici nell’emergenza-urgenza. E’ di questi giorni, come è noto, l’invocazione d’aiuto lanciato dal direttore generale dell’Ausl di Taranto per i Pronto soccorso; per non parlare poi dei servizi di guardia medica, dei Pronto soccorsi da allestire nelle zone balneari, ecc. Non voglio arrivare alla conclusione che a Brindisi si sia sbagliato nel compiere le scelte dei corsi universitari, ma almeno ci si sforzi – come afferma Saccomanno – a potenziare l’offerta del territorio con la Facoltà di Medicina.

Maurizio Friolo
Consigliere provinciale
Gruppo di Alleanza Nazionale