Brindisi, 22/08/2006

Rigassificatore: Lettera di Michele Errico al Ministro Pecorario Scanio

Il presidente della Provincia Michele Errico ha scritto oggi al Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio in merito alla questione del rigassificatore a Brindisi. Di seguito il testo integrale della lettera.

E’ da tempo, signor Ministro, che la questione del rigassificatore a Brindisi costituisce elemento principale della discussione civile e politica di una intera comunità che si è trovata nel 2002 completamente ignara delle scelte che venivano fatte in altri luoghi decisionali con la complicità dei capi delle Istituzioni locali che, senza il presupposto di una delibera né di Giunta né di Consiglio, esprimevano il parere favorevole nelle Conferenze di Servizi del febbraio e novembre 2002.
Era l’epoca in cui la società civile, ed essa sola, si ribellava alla grande confusione tra affari e politica imperante in città, sollecitando le magistrature competenti ad intervenire, sino a produrre alla fine del 2003 clamorosi arresti di politici di destra e di sinistra, imprenditori e professionisti. Ci si accordava, insomma, su tutto, anche per tangenti su ogni tonnellata di carbone sbarcata nel porto di Brindisi per alimentare le due centrali a carbone (Edipower ed Enel).
In quel particolare clima di poca dignità nella rappresentazione degli interessi della comunità, maturavano scelte fondamentali per il futuro della città di Brindisi quali: la sottoscrizione di convenzioni scellerate con ENEL ed Edipower e le autorizzazioni per la costruzione del rigassificatore.
Nessun interesse della comunità brindisina veniva tenuto in conto per quelle scelte dal momento che si lavorava in dispregio del D.P.R.23/4/1998 “Approvazione del Piano di Disinquinamento per il Risanamento del territorio della provincia di Brindisi” (G.U. n.196 del 30/11/98 S.P.) che aveva previsto: 1°) la chiusura della centrale a carbone dell’Edipower; 2°) la delocalizzazione di impianti a rischio di incidente rilevante già esistenti ed interessanti anche la stessa zona prescelta per la localizzazione del rigassificatore, in un’area più vasta caratterizzata dalla presenza di ben 7 impianti a rischio di incidente rilevante e 25 impianti a rischio ambientale.
Non è, signor Ministro, solo una questione di assenza di una valutazione di impatto ambientale che non fu fatta.
E’ di più! E’ il tentativo di aver voluto far passare come normale un fatto che si giustifica solo come una manifestazione di vera e propria pazzia: “far sopportare ad una popolazione ignara un impianto ad alto rischio a poche decine di metri dall’imbarco passeggeri nel porto ed a poche centinaia di metri dal centro abitato, in aggiunta a quelli gia esistenti” e pagare così un prezzo ancor più elevato per guadagnare qualche posto di lavoro.
Il Governo del Centro-sinistra al quale io ho aderito, che si può giustificare solo per testimonianze pubbliche fatte di ricerca comune dei migliori sentimenti delle comunità, da storicizzare con l’azione politica, non può oggi far proseguire un procedimento che costituisce un atto di pura prepotenza e di viltà nei confronti della vita di 100.000 abitanti facenti parte di una comunità che vuole essere protagonista del proprio futuro.
La ringrazio sig. Ministro e sono certo che la Sua riconosciuta onestà di pensiero farà acquisire certezza a questa Comunità circa il definitivo impegno del Governo Nazionale nel fermare la costruzione del rigassificatore.
Le trasmetto lo scenario riassuntivo della zone di danno potenziale da incidente rilevante facente parte della fase di “Studio dell’ENEA” (febbraio 1997) posto a base del D.P.R.del 1998 sopradetto e che evidenzia le aree di inviluppo di danno potenziale per incendio o esplosione ora anche interessate dalla programmata costruzione del Rigassificatore.

Il Presidente ERRICO

COMUNICATO STAMPA AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BRINDISI