Brindisi, 24/08/2006

ICI prima casa: Albano e Scoditti chiedono riduzione al 4‰

Facendo seguito ad una discussione già avviata da diverso tempo, abbiamo posto all’attenzione del prossimo Consiglio Comunale un ordine del giorno riferito alla imposta comunale sugli immobili, nel tentativo di attenuare il peso di un’imposta che diventa profondamente ingiusta quando va a colpire la casa in cui si abita; ossia un bene che in se non produce alcun reddito.

Molti, in diverse circostanze, ne hanno rilevato l’ingiustizia e la non coerenza con i principi costituzionali di equità e di progressività, per la sua attitudine ad omologare tutto, a non distinguere il bisogno e le reali situazioni di disagio economico e sociale, anche a causa di una regolamentazione comunale assolutamente insoddisfacente sul versante delle detrazioni.

Abbiamo voluto procedere per tempo per verificare se, alle dichiarazioni verbali riportate da diversi quotidiani, fa riscontro la reale volontà politica di giungere ad una soluzione condivisa che riduca del 20% l’entità di questa imposta.

Con questo ordine del giorno non si vuole certamente mettere il cappello sulle decisioni che potrebbe prendere, nella sua autonomia, l’Amministrazione comunale; è una linea di indirizzo, un invito a tutti, indipendentemente dall’appartenenza politica, ad una riflessione sulla situazione economica e sociale del nostro territorio e sulla possibilità del comune di far fronte a questo impegno economico.

Nessun tentativo di attentare alle casse comunali ed ai servizi del comune considerato che un simile provvedimento, se adottato, comporterebbe un minor introito di 651.086,18 euro, ampiamente compensato dalla prospettiva di maggior entrate di ICI, rispetto a quanto preventivato nel bilancio 2006, di 3.088.167,32 euro.

Vincenzo Albano, Consigliere comunale Democratici di Sinistra
Fabrizio Scoditti, Consigliere Comunale Rifondazione comunista

Di seguito l’ordine del giorno presentato dai due Consiglieri al prossimo Consiglio Comunale di BRINDISI

Premesso che
- la casa è un bene fondamentale della persona e che da più parti è avvertita l’esigenza di non gravare eccessivamente su immobili che non producono reddito, ma costituiscono la dimora del contribuente;
- l’imposta colpisce chi con enormi sacrifici ha acquistato la casa dove vive;
- l’imposta crea, di fatto, con la diversità di trattamento, una discriminazione fra proprietari di beni immobili e beni mobili;
- l’aliquota dell’imposta comunale sugli immobili, introdotta con decreto legislativo 504/1992, è determinata dal comune con deliberazione adottata ogni anno;
- essa deve essere determinata in misura non inferiore al 4 per mille né superiore al 7 per mille;
- l’art. 42 n. 2 lettera f del decreto legislativo 267/2000 ( testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali) esclude dalla competenza del consiglio comunale la determinazione delle aliquote dei tributi che deve ritenersi radicata nella giunta comunale per effetto del dettato dell’articolo 48 del decreto legislativo n. 267/2000 e dall’art. 6 della legge 504/1992;
- l’art. 42 del decreto legislativo 267/2000 stabilisce che l’istituzione e l’ordinamento dei tributi rientrano nella competenza del consiglio comunale per cui all’individuazione dei criteri applicativi delle aliquote e alla determinazione delle detrazioni per l’abitazione principale provvede il consiglio comunale;
- l’aliquota ICI è stabilita annualmente con deliberazione da adottarsi entro e non oltre il termine di approvazione del bilancio di previsione;
- le aliquote dell’imposta comunale sugli immobili per l’anno 2006 sono state fissate nella misura del 5 per mille per l’abitazione principale e sue pertinenze e del 7 per mille per altri immobili diversi dall’abitazione principale e sue pertinenze;
- nel bilancio di previsione del 2006 è stato preventivata un’entrata di 15 milioni di euro;
- in base all’accertamento della Gestor è previsto per il 2006 un’entrata corrente pari ad euro 18.088.167 con un incremento di 3.088.167,32 rispetto alle previsioni di bilancio;
- l’entrata prevista relativa alla prima casa ammonta a 3.255.430,87 con un’incidenza del 4.27% rispetto alle entrate correnti;
- si ritiene esistente un’evasione dell’imposta di circa il 10%;
- la diminuzione di un punto di percentuale dell’ICI sulla prima casa comporterebbe un minor incremento delle entrate di euro 651.086,18;
- il conto consuntivo 2005 del comune di Brindisi ha evidenziato un avanzo di euro 10.278.333;

Invita il Sindaco e la Giunta considerata la situazione economica del nostro territorio, di adoperarsi affinché nella proposta di bilancio di previsione dell’anno 2007, l’aliquota ICI sulla prima casa sia ridotta al 4 per mille.

Vincenzo Albano
Consigliere Comunale Democratici di sinistra

Fabrizio Scoditti
Consigliere Comunale Rifondazione Comunista