Brindisi, 06/09/2006

Rigassificatore, Associazioni: “se Prodi conferma, amministratori locali a casa”

Il Governo Prodi è pressato da forze che anche al suo interno premono perché venga confermata la costruzione del rigassificatore a Brindisi in violazione degli impegni assunti dai maggiori esponenti del centrosinistra anche durante la recente campagna elettorale.

Se ciò dovesse avvenire, la città ed il territorio sarebbero esposti a gravissimi pericoli e verrebbero definitivamente bloccate le politiche di cambiamento portate avanti dalle attuali Amministrazioni comunale e provinciale e fondate sullo sviluppo del porto e la valorizzazione delle vocazioni locali. Risulterebbero inoltre vanificati i progetti per Brindisi della politica regionale e le ferme prese di posizione del Presidente Vendola che dal Consiglio Regionale del 4 agosto 2005 ha ricevuto il mandato di «assumere tutte le iniziative finalizzate ad adottare atti formali di annullamento o revoca dei provvedimenti di assenso all’impianto di rigassificazione in precedenza espresso dalla Regione ovvero a promuovere ogni genere di intervento mirato alla risoluzione delle intese sottoscritte dalla Regione Puglia con lo Stato». Un mandato che è tuttora valido e che il Governo dovrebbe tenere nel dovuto conto.

Una ipotesi di Valutazione d’Impatto Ambientale ex post non ha senso perché sono pubbliche e notorie le mille ragioni che rendono inaccettabile il devastante impianto. Un accertamento di VIA postumo può diventare una trappola perché c’è il fondato sospetto che tale procedura, fittiziamente respinta dalla British Gas, venga da tale società sostanzialmente accettata nella certezza che l’accertamento si concluderà con la convalida del provvedimento autorizzativo. Una operazione quindi che, se si rivelerà uno specchietto per le allodole, sarà duramente denunciata.

Gli impegni assunti coi cittadini di Brindisi non sono carta straccia e non è possibile trattare in questo modo la nostra comunità. Chiediamo perciò al Presidente della Regione Vendola, al Presidente della Provincia Errico ed al Sindaco Mennitti di far presente al Governo che, in caso di definitiva conferma dell’autorizzazione alla costruzione dell’impianto, essi presenteranno le loro irrevocabili dimissioni dalle rispettive cariche per l’impossibilità di mantenere gli impegni assunti con gli elettori anche secondo il disposto dei documenti approvati dai massimi organi deliberativi dei loro Enti.
E analoga richiesta avanziamo nei confronti del Sottosegretario alla Sanità Antonio Gaglione, dei parlamentari, dei consiglieri regionali, provinciali e comunali che hanno condotto con noi la battaglia contro il rigassificatore ed hanno anche aderito alle pubbliche manifestazioni di protesta.

Per parte nostra, invitiamo tutti i cittadini ad una mobilitazione permanente contro il rischio che il rigassificatore venga imposto anche dal nuovo Governo.

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Col diretti - TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Franco Rubino”, Cobas, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Porta d’Oriente.

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