Roma, 04/10/2006

Dirottamento Brindisi: gli interventi alla Camera

La seduta odierna della Camera dei Deputati recava all'ordine del giorno lo svolgimento di un'informativa urgente del Governo sul dirottamento di un aereo di linea della Turkish Airlines atterrato a Brindisi.
Dopo l'intervento del viceministro dell'interno, onorevole Marco Minniti, sono intervenuti i rappresentanti dei gruppi parlamentari.
Di seguito il resoconto degli interventi:

Zaccaria (Ulivo), compiacendosi che la vicenda si sia conclusa in maniera “rapida ed incruenta, senza conseguenze drammatiche” ha messo in risalto l’operato del “Governo - non sono a quello in carica, ma anche a quello precedente”. “La vicenda – ha continuato Zaccaria “per quanto sciagurata” ha “costituito una sorta di involontaria esercitazione per testare l'efficienza dei nostri servizi di sicurezza e di quelli collegati a reagire in situazioni di emergenza”.
Vincenzo Zaccaria, riferendosi alla “dimensione eccessiva” che prima battuta era stata data all’accaduto con l’improvvisa sospensione delle sedute parlamentari in corso e la contestuale presentazione di richieste di informative urgenti, ha chiamato ad una riflessione relativa “alle questioni di emergenza che si verificano e si sono verificate anche in passato, per individuare la possibile reazione del Parlamento e non cadere nel rischio, consentito alle persone comuni e meno alle istituzioni, dell'impulsività”.

Anche Enrico La Loggia (Forza Italia) ha reso “merito del nostro sistema di sicurezza, peraltro consolidato nel corso degli ultimi anni ad opera del nostro Governo e fatto proprio dal Governo successivo, che ha avuto sicuramente un'impostazione tale da garantire una sufficiente sicurezza, anche se non si è mai sicuri di nulla in questo genere di situazioni”. La Loggia poi punta il dito sul “servizio di sicurezza evidentemente non altrettanto efficace del paese da dove l'aereo era partito” e sul “fatto che sia possibile attraverso Internet verificare quale sia il sistema di allarme di un aereo… per mettere in condizione qualunque potenziale terrorista di poter avere una dimestichezza su meccanismi particolarmente sofisticati e particolarmente sensibili, dai quali dipende non soltanto la sicurezza dell'aereo, dei passeggeri e dell'equipaggio a bordo, ma anche di tutto l'ambiente circostante”.
Il rappresentante di Forza Italia ha infine esortato il Governo a convocare “a Roma gli ambasciatori dei paesi islamici per chiarire il ruolo dello Stato italiano nei confronti dello Stato della Città del Vaticano”. Per La Loggia ”è chiarissimo che il Sommo Pontefice gode di una particolare situazione di sicurezza garantita dallo Stato italiano” pertanto “eventuali pressioni su singole parti, che possono anche essere particolarmente pericolose, sono sicuramente un atto di ostilità non soltanto nei confronti del Sommo Pontefice e della Città del Vaticano, ma anche del nostro paese”.

Luca Volontà (Udc), ha sostenuto che “l'accaduto può stimolare ancora di più i nostri servizi di sicurezza a vigilare sui voli che provengono dall'Albania, dalla Turchia, da paesi cioè che fanno da contorno al Mar Mediterraneo e all'Italia” ed ha suggerito al viceministro “di invitare i nostri servizi, le nostre forze di sicurezza a vigilare sugli sbarchi”.

Graziella Mascia (Prc) ha sottolineato che “il dirottatore non è un musulmano, ma un convertito al cristianesimo. Ciò spazza via una serie di pregiudizi sull'Islam inteso come portatore di un'ideologia estremista e pericolosa e ci spinge a riconoscere come si tratti quantomeno di una follia trasversale”. “Sul piano più generale – ha continuato l’esponente di Rifondazione Comunista- poiché anche sui giornali si parla di una vicenda di una persona che diventa inesistente rispetto alle grandi questioni internazionali, mi pare che la discussione sia stata un po' eccessiva… Tutti siamo tenuti a conoscere meglio e riflettere sia sul piano delle politiche internazionali, sia sul piano culturale per produrre fatti politici che non ci portino ad una situazione come quella che qui abbiamo vissuto e che quotidianamente può accadere.

Emilio Romano Gamba (Alleanza Nazionale) ha ringraziato il Governo “per la puntuale, dettagliata e esaustiva informativa” e, facendo riferimento a quanto asserito da Minniti (che tre persone sono ancora sotto esame) ha esortato il Governo ad accertare “che non vi siano altre persone che abbiano collaborato, direttamente o indirettamente, con il dirottatore turco” ed a svolgere “un'azione nei confronti delle autorità albanesi per la verifica delle procedure”.

Federico Bricolo (Lega Nord), in un intervento delirante (cosi lo ha definito Marco Boato), ha parlato di “ennesima provocazione che proviene dalla Turchia, ma, più in generale, dal mondo islamico, che - è evidente - ci è ostile e ci è sempre stato ostile nei secoli”, ha ricordato “che la Lega è stato l'unico partito che, nella passata legislatura, ha votato contro l'ingresso della Turchia in Europa” ed ha svicolato dal tema centrale della discussione toccando elementi come l’integrazione degli extracomunitari, gli arresti dei fondamentalisti islamici, della presunta politica filoislamica del Governo, del blocco dei flussi, del possibile rientro dei vecchi emigranti veneti e lombardi, di “rispedire a casa loro tutte le persone che sono vicine al mondo dell'integralismo islamico.

Fabio Evangelisti (Italia dei Valori), ringraziando “il Governo ed il viceministro Minniti per la chiara ed esauriente esposizione dei fatti ed esprimendo “apprezzamento per il lavoro svolto dai nostri sistemi di sicurezza e da tutti gli operatori di polizia, che sono immediatamente intervenuti” ha invitato a “recuperare il senso della misura sulla base delle informazioni pervenute, nonché del fatto che si trattava non di una organizzazione ma del gesto disperato compiuto da una persona che, più che di interventi punitivi, forse avrebbe bisogno di cure”. Evangelisti ha aggiunto “che, rispetto alla conclusione della vicenda (almeno al momento), l'aspetto più delicato è il seguente: Hakan Ekinci ha chiesto asilo politico. Mi chiedo, dunque: è possibile concedere l'asilo politico ad una persona che, comunque, ha compiuto un atto di pirateria aerea? Ciò contrasta o no con il diritto internazionale e con le nostre norme? “

Sergio D'Elia (Rosa nel Pugno) ha sostenuto che la vicenda –sin dalle prime notizie diffuse- è un “segno di un pregiudizio nei confronti di un islam comunque descritto come estremista, fanatico e pericoloso. Non vi è stato nessuno, ieri, che riconoscesse l'evidenza ed il dato oggettivo di un'azione che aveva un obiettivo chiaramente ed inequivocabilmente identificabile, vale a dire un aereo turco (quindi, un nome ed una bandiera) e delle vittime (fortunatamente, uscite incolumi dal dirottamento). Tali elementi richiamavano immediatamente un paese ed un Governo, vale a dire la Turchia, ma tutto ciò è stato negato ed è stato sottratto, ieri sera, alla nostra riflessione”. D’Elia ha poi sostenuto quanta importanza rivesta, anche ai fini della sicurezza dell’Europa, l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea.

Elis Vacca (Comunisti Italiani) ha sottolineato che “la vera notizia è quella che, in seguito al dirottamento dell'aereo, già fermo presso lo scalo di Brindisi, è scattato in tutta Italia il piano Leonardo da Vinci, riguardante la sicurezza nazionale in caso di dirottamenti per finalità di terrorismo. Ed ha reso merito alle “persone che quotidianamente adempiono con puntualità al loro dovere”. Vacca ha poi sostenuto “che non possiamo pensare di continuare a vivere nel nostro piccolo mondo, contenti della circostanza che una procedura abbia funzionato nel momento in cui il mondo, ed alcune sue aree in particolare, sono in fiamme”. “Ciò che è veramente preoccupante in questa vicenda è che prima ancora che si fosse esaminato il fatto, ci si è affrettati a dare interpretazioni di assoluta fantasia, quando non anche comode, al fine di sostenere le proprie tesi preconcette: prima ancora che si sapesse quale era la vera scaturigine dell'atto, qual era la provenienza religiosa di chi lo aveva commesso, qual era il messaggio che doveva essere portato al Santo Padre, ci si è affrettati a costruire attorno alla vicenda interpretazioni funzionali a sentimenti di intolleranza, inaccettabili per un paese civile.

Marco Boato (Verdi) ha ricordato che “la Turchia, il Governo e il popolo turco sono vittime di un dirottamento” e che, da parte nostra, bisognerebbe semplicemente esprimere solidarietà nei confronti del Governo, del popolo turco e delle aviolinee Turkish Airlines, cioè, la compagnia di bandiera della Turchia. Riferendosi all’intervento del capogruppo della Lega Nord, Boato ha sostenuto che “il fondamentalismo islamico va attaccato e combattuto tutte le volte che ce ne sia data occasione ma, in questa circostanza, provate ad immaginare, se quel dirottatore si fosse dichiarato islamico, cosa si sarebbe detto in quest'aula”

Per Antonio Satta (Udeur) “la vigilanza è alta e il Governo sta dimostrando di essere più che all'altezza del compito da svolgere in un momento così difficile nel mondo politico e religioso. Ciò a volte determina un atteggiamento da parte delle diverse sensibilità politiche che conduce a discussioni inopportune.La cosa importante è che il nostro paese non ha corso alcun pericolo e che il Pontefice può svolgere regolarmente il suo viaggio di pace in una terra islamica. Si tratta di un grande contributo di rasserenamento, anche grazie all'impegno dei Governi che hanno nella pace il proprio punto di riferimento”.

Ore.Pi.