Brindisi, 16/11/2003
Forum: Una città diversa è possibile
Mentre si muovono le forze politiche in vista delle prossime elezioni comunali in Brindisi, il «Forum» si sente impegnato a dare il proprio contributo riproponendo quel «cambiare rotta» che costituiva l'invito centrale della «lettera aperta ai cittadini e alle istituzioni» resa pubblica nel novembre dello scorso anno. Il «cambiare rotta» che noi riproponiamo non può essere un generico motto ma deve consistere in una scelta carica di precisi contenuti innovativi. E la prima innovazione indispensabile è un pieno recupero della politica che può avvenire solo attraverso la rigenerazione dei partiti e la riproposizione della loro centralità fondate entrambe sulla democrazia interna e sul servizio agli interessi della collettività.
É nostra convinzione che il fenomeno delle liste civiche, comunque denominate, che oggi si sta manifestando in misura preoccupante in vaste aree del Paese, segna e documenta, al contrario, la sconfitta della politica perchè non si dimostra in grado di dare ai problemi coerenti risposte come traduzione di omogenee visioni culturali e di organici progetti politici. Il rinnovamento dei partiti è dunque fondamentale anche perchè attraverso questo rinnovamento passa la capacità di risolvere in positivo la questione morale: esso va quindi «imposto» con una ritrovata partecipazione democratica dei cittadini carica di concrete proposte ma capace anche, se necessario, di durissime proteste.
Ma «cambiare rotta» significa anche e soprattutto mettere in cantiere un nuovo modello di sviluppo locale che punti all'apertura di nuovi spazi a piccole e medie imprese in grado di produrre beni e servizi di qualità in linea con le esigenze e le domande del territorio. E ciò in alternativa ad una politica che a Brindisi ha fatto esclusivamente perno sul Polo energetico e sul Polo chimico aprendo la strada ad un industrialismo selvaggio che ha devastato l'ambiente senza risolvere i problemi occupazionali. Il Forum non ritiene certo che questa «nuova» politica economica possa essere costruita e dare i suoi frutti da un momento all'altro, ma pensa si debbano subito, con estrema chiarezza e con atti concreti, porre le basi per un graduale superamento del disastro morale, occupazionale ed ecologico che la città e la provincia stanno vivendo.
Senza avere la pretesa in questa sede di indicare un organico programma, il Forum prospetta qui di seguito alcuni impegni che possono essere segni concreti di innovazione nella politica locale:
- la scelta di contrastare con tutti i metodi democratici decisioni imposte dall'alto che possono incidere negativamente sul territorio, consentendo ai cittadini di esprimersi in consultazioni referendarie su questioni di vitale importanza;
- l'impegno di sostenere la trasformazione della ex Base USAF in una cittadella della pace e della cooperazione in primo luogo fra i paesi rivieraschi del Mediterraneo e di studio per la progettazione di programmi di sviluppo sostenibile;
- l'impegno effettivo in favore di un Polo universitario e del Centro di Ricerca del Pastis, l'uno e l'altro ben poco tutelati a livello istituzionale;
- l'impegno per il rilancio effettivo della centralità del Porto e delle sue attività vocazionali, ed in particolare di quelle turistiche e commerciali . E ciò ripristinando scali e servizi del porto interno, attivando linee croceristiche competitive nonchè riprogrammando il Porticciolo turistico e l'approdo turistico del Porto interno. Ed a tale proposito va detto che è del tutto contrastante con lo sviluppo sostenibile delle vocazioni economiche locali, il traffico crescente di carbone oggi già superiore ai 6 milioni di tonnellate annue movimentate vicino al transito di traghetti e al passaggio di turisti. Così come è inammissibile la movimentazione di gas naturale liquido calcolata in non meno di 6 milioni di tonnellate annue in aggiunta al trasporto di GPL ed alle merci pericolose. Giova infine ribadire che chi vuole veramente lo sviluppo del Porto deve pretendere un drastico ridimensionamento del carbone movimentato ed impedire lo scarico di metano;
- l'impegno per il rapido avvio della bonifica dei siti inquinati e, in primo luogo, del Petrolchimico, quale condizione per un vero, sostenibile ed autopropulsivo sviluppo di cui quello stabilimento, puntando sulla chimica fine e sulla fornitura di materie e servizi appetibili, potrebbe essere il fulcro. E ciò tenendo anche conto delle positive e durevoli ricadute occupazionali che una tale scelta sicuramente comporterebbe.
L'impegno a impedire la costruzione del Terminal di Rigassificazione che oltre a rappresentante un grave rischio di incidente rilevante, soprattutto per la movimentazione di gas, renderebbe Brindisi ancor di più area di servizio con negative ricadute occupazionali;
- la determinazione a lottare per ottenere la dismissione dell'esercizio a carbone della Centrale Termoelettrica Brindisi Nord;
- l'esplicito impegno di sollecitare l'Enel ad utilizzare il nastro trasportatore per l'alimentazione della Centrale Termoelettrica di Cerano e a riconvertire ad altre attività il carbonile che oggi insiste sull'area di Costa Morena;
- la richiesta ai gestori degli impianti elettrici di avviare azioni atte ad attivare il corretto utilizzo del calore residuo della Centrale Termoelettrica di Cerano così come era stato previsto nella Convenzione del 1996 nonchè la richiesta ai gestori medesimi di escludere da eventuali black out il nostro territorio.
In una città in rovinosa caduta lungo la china del degrado, il Forum si spinge a proporre di puntare su un sogno, un sogno che, se fatto da molti di noi, può diventare un bisogno collettivo ed un progetto politico. Il sogno di una città nella quale i valori di fondo non siano più gli oscuri affari e le aggressioni al territorio ma la moralità pubblica, il progresso civile, il lavoro come diritto da tutelare e promuovere, la salubrità ambientale e la lotta all'emarginazione sociale.
COMUNICATO STAMPA FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO DI BRINDISI
Dalla redazione giornalistica di Puglia Tv
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