Brindisi, 19/10/2006

Rigassificatore falso problema? Catalano (Associazioni) risponde a Franco Palma


In risposta al Presidente di “Brindisiprodest” Franco Palma e a tutti coloro che ritengono che la questione del rigassificatore a Brindisi sia un “falso problema”, vorrei illustrare più chiaramente il mio pensiero già espresso con il comunicato: “perché diventi un caso nazionale la vicenda rigassificatore a Brindisi”.
Mi permetto di risponderLe (a titolo personale) perché aderisco al “Movimento per un nuovo sviluppo e contro il rigassificatore” (di cui ho sposato appieno le finalità), che come ben sa in città ha un grande seguito , e sono convinto che molta gente ormai la pensa come me. Nel mio comunicato ho sollevato le due questioni fondamentali che mi spingono ad oppormi decisamente a questo insediamento:

• esiste un problema concreto di sicurezza pubblica costituito dalla enorme energia immagazzinata nei due serbatoi del rigassificatore e in ogni nave metaniera che li alimenta; i dati tecnici a riguardo che ho citato nel mio comunicato sono pubblicamente disponibili, e visionabili da tutti, sul sito www.noalrigassificatore.it sottoforma di intervista agli esperti Mario Martelli e Massimo De Santi.
Mi sento quindi costretto ad invitarLa a non minimizzare questo pericolo, e tanto meno a ridicolizzarlo : l’energia e la potenza sono due grandezze fisiche nettamente distinte, e ciò che le distingue è il tempo : l’energia di cinquantacinque bombe nucleari può essere dissipata in una data superficie terrestre in pochi secondi (grande potenza) o in giorni interi (piccola potenza); tuttavia, come afferma il Pentagono, le conoscenze tecnologiche odierne non riescono a bloccare questa energia, che si potrebbe sprigionare da un eventuale incidente coinvolgente una metaniera. Capisce dunque che in quella data superficie terrestre l’evento sarebbe comunque catastrofico, viste le enormi energie in gioco (e fin qui è il laureando in fisica teorica che Le ha parlato).

• Una seconda parte del mio comunicato parla del nostro porto e del nostro sviluppo economico. Il Movimento di cui faccio parte si chiama “Movimento per un nuovo sviluppo e contro il rigassificatore”, ed il “nuovo sviluppo” deve riguardare anche e soprattutto il porto. Concordo con Lei che sono mutati gli scenari economici internazionali, e che l’Autorità Portuale ha la sua parte di responsabilità per la stagnazione del traffico portuale; tuttavia, riguardo al porto, a fronte di un desolante panorama odierno, le Amministrazioni Locali hanno espresso chiaramente la volontà di volerlo dotare di importanti infrastrutture in grado di sfruttarlo al massimo, attirando così operatori del settore marittimo che hanno richieste di retroportualità di cui attualmente Brindisi non dispone. Capisco che ci possono essere dei –sanissimi!- dubbi a riguardo, ed anch’io, man mano che il tempo passa, accresco questi dubbi; tuttavia che vogliamo farci? Sa benissimo che la Democrazia funziona così: i politici chiedono consensi e fanno promesse; se vengono eletti a volte mantengono le promesse fatte, a volte no, a volte ni. In questo caso vedremo…e valuteremo. Al momento le intenzioni di Errico e Mennitti riguardo al porto sono più che condivisibili, e non prevedono un rigassificatore a Capo Bianco.

Io sono un giovane di 33 anni, molte cose della mia città non le conosco, ma vedo che Brindisi ha tanti problemi, cui Lei stesso ha accennato. Mi lasci citare, insieme alla più macroscopica di tutte, cioè la questione occupazionale, anche la questione ambientale, con le 3 centrali a carbone “impazzite” e quell’enorme area del petrolchimico con i suoi inquietanti camini.

Questi enormi insediamenti industriali sono sicuri? Sono efficacemente monitorati? (Certamente no).
Danno posti di lavoro? Certamente si, ma quanti? Creano un indotto, cioè favoriscono la nascita di una economia locale collegata ad essi? Quando questi insediamenti saranno dismessi per aver concluso il loro ciclo vitale che tipo di economia lasceranno? E che ambiente?

Ebbene, il “Movimento per un nuovo sviluppo e contro il rigassificatore” vuole porre l’accento proprio su questa questione: al punto cui siamo arrivati a Brindisi, il gioco non vale più la candela! Ed è per questo che penso che la questione del rigassificatore è ormai diventata un problema di identità per Brindisi: un momento fondamentale di passaggio da un vecchio modello di sviluppo a (si spera) uno nuovo, in cui insediamenti di questo tipo vengano finalmente rifiutati, sistematicamente e a gran voce dalla popolazione, eternamente raggirata -dai fantocci dei potentati economici e da alcuni sindacalisti locali che rinnovano puntualmente il loro ricatto occupazionale- o peggio, colpevolmente assente riguardo a queste vitali questioni.
E’ per questo che auspico che venga al più presto archiviata la questione rigassificatore, e che i cittadini esercitino finalmente tutta la pressione possibile sugli Enti Locali affinché affrontino questioni anche più impegnative, quali le convenzioni con le società elettriche (ed in particolare la drastica riduzione del quantitativo di carbone da bruciare), ambientalizzazione e messa in sicurezza di queste e del petrolchimico, bonifica delle aree inquinate, questione AVIO…(l’elenco è infinito!)

E’ perciò che il rigassificatore a Capo Bianco non è un “falso problema”, ma un problema serio, da inquadrarsi in un insieme di altri problemi seri che nessuno vuole passare sotto silenzio, e spero che di ognuno se ne parli abbondantemente ed ovunque in città; spero anzi che la spinta emotiva che la questione del rigassificatore infonde nei brindisini possa servire anche per interessarli maggiormente agli altri seri problemi esistenti, primi tra tutti il problema del suo futuro sviluppo economico ed il problema ambientale.

Nell’invitarLa alla prossima grande manifestazione popolare contro il rigassificatore indetta per sabato 28 ottobre, e ricordandoLe l’indirizzo e-mail del nostro Movimento: norigassificatorebr@brundisium.net , La saluto cordialmente,

Alessandro Catalano

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